8 Ottobre 2015 - 12:00

Lost in Google, l’avventura condivisa con gli utenti

lost in google

La serie web che parte da un canovaccio e si sviluppa grazie ai commenti dei fan, tutto questo è Lost in Google

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Se per la maggior parte delle persone c’è bisogno di libri che spieghino cosa ci sia dietro (o forse è opportuno, in questo caso, dire dentro) al Web, ai produttori di questa divertente web serie è bastato servirsi di una videocamera e qualche effetto speciale. Lost in Google è una produzione firmata The Jackal, un gruppo di ragazzi partenopei abili nella creazione di video virali (alcuni di questi raggiungono più di un milione di visualizzazione) che a oggi contano sul proprio canale più di centomila iscritti.

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il logo delle web serie

La serie ha avuto un notevole successo, frutto dell’innovazione e della creatività, attenta all’attualità del mondo del Web. Il risultato di sapienza registica e web portato ai massimi livelli nella serie prodotta da The Jackal insieme a Fanpage, in cui il legame con Internet è presente già nel titolo: Lost in Google.

La web serie prova a rappresentare, nell’era dell’informazione, “l’uomo nel mondo del web in contrapposizione con il web nel mondo dell’uomo”. Lost in Google, infatti, rappresenta una grande metafora del Web, non a caso la prima puntata si apre con i due personaggi intenti a reperire informazioni attraverso un motore di ricerca. Simone inavvertitamente apre un portale, digitando la parola “Google” proprio sul motore di ricerca Google, e si ritrova in un mondo alternativo, un’altra metafora che questa volta richiama il Cyberspazio nella sua interezza.

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Frank Matano, una guest star della web serie

Metafora del web dicevamo: Google Maps; Wikipedia, la grande biblioteca; Facebook e la sua timeline, biografia elettronica e pubblica di un utente internet; Twitter. Ma c’è anche spazio per YouTube, piattaforma rappresentata come un grande cinema, dove gli utenti rappresentano gli spettatori. In Lost In Google c’è tempo per familiarizzare anche con i Meme (avete presente i tormentoni legati all’attore Chuck Norris?) e con i Troll face.

“Tutti hanno una timeline, non averla equivale a non esistere!”.

In realtà la serie nasce proprio nei locali di Google (Italia). Invitati da YouTube, per un raduno di youtubers, i The Jackal hanno provato a immaginare come sarebbe stato perdersi in Google! (da qui il titolo Lost In Google).

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Lost in Google, l’avventura condivisa con gli utenti

La forza della web serie è data dal contributo degli utenti attraverso l’utilizzo dei commenti. Questi sono serviti per dare forma a una storia di base; la trama è in realtà un canovaccio, alcuni sviluppi della trama sono stati decisi dai commenti più particolari fatti dagli utenti. Attraverso tali suggerimenti, infatti, la storia ha imboccato determinate strade, sia riguardo ad avvenimenti puramente comici (Proxy che mangia una banana), sia riguardo allo svolgimento vero e proprio della trama (Simone che si trova in Google Maps).

È proprio così che avviene l’interazione di una audience, oggi non più passiva, si realizza quella che Lévi e Jenkins chiamano la cultura collettiva.

Lost In Google, come gli altri prodotti firmati The Jackal, sono figli della passione dei produttori per i film d’azione e di fantascienza degli anni Ottanta (Die Hard, Ghostbusters, Ritorno al Futuro), e dell’ammirazione per registi del calibro di Tarantino e i Monty Python.

Prodotta in Italia, tra il 2011 e il 12. Lost In Google è una web serie definita Fanta-comedy. Composta da una stagione divisa in sei puntate, è arrivata in finale al Los Angeles Web Series Festival.

Il soggetto è di: Francesco Capaldo, Simone Russo, Alfredo Felaco, la sceneggiatura è scritta da Fausto Rio. Lo stesso Capaldo ha curato la regia.

Interpreti e Personaggi di Lost in Google: Simone Russo/Ruzzo Simone; Roberta Riccio/Proxy; Ciro Capriello: Ciro Priello.

Le puntate (Per guardare Lost In Google qui).

Episodio 0: “Hai mai provato a cercare Google su Google?”. È la domanda che Proxy fa a Simone, mentre trascorre una normale giornata lavorativa alla sede della produzione The Jackal. Proxy sente squillare il telefono e si appresta a raggiungere l’altra stanza per rispondere alla chiamata. Simone, incuriosito digita “Google” sull’omonimo motore di ricerca e ne viene risucchiato.

1 – Forever Alone: Ciro trova Proxy in evidente stato confusionale e le chiede cosa sia successo al loro amico Simone, ma quello che la ragazza le dice non lo convince molto. Simone si trova seduto nell’anticamera di Google, dove le persone (ma anche gli animali e gli oggetti) aspettano di essere cercati per lasciare quel posto. A spiegare questa teoria al protagonista è Claudio Di Biagio (uno degli attori della web serie Freaks). Simone prova a mettersi in contatto con Proxy, scrivendo attraverso il pc.

Guest Star: Claudio Di Biagio.

2 – I’m feeling Lucky: Simone decide di lasciare l’anticamera di Google per ritornare a casa, lo fa attraversando un pop-up. Si risveglia su di una panchina, il luogo gli sembra familiare, vicino casa sua. Presto però Simone capirà di essere finito in Google Street View di Google Maps. Nel frattempo Proxy e Ciro si dirigono a Mountain View, aiutati da una foto inviatagli apparentemente da Simone. Quest’ultimo si imbatte in un tizio fotografato su di una panchina il quale gli suggerisce di usare il navigatore per spostarsi, visto che si trova in Google Maps. Simone accetta il consiglio e si dirige verso Wikipedia!

Guest Star: Caparezza.

Episodio Pesce d’Aprile (tra il 2 e il 3). The Lords of Bananas.

È un video che contiene solo l’intro del nuovo episodio di Lost in Google.

3 – 404 page not found: L’episodio inizia con il suo programma “Le Grandi Scoperture” il quale afferma che Internet in realtà sia una entità autonoma (elgooG o 319009) scoperta negli anni Cinquanta del secolo scorso, sulla quale sono stati condotti degli esperimenti. Il luogo di tali esperimenti sarebbe una baita di montagna, la così detta “prima Mountain View”. Simone nel frattempo è giunto a Wikipedia. Qui trova un bibliotecario il quale gli consente di consultare un libro dalle pagine bianche. Contemporaneamente Proxy e Ciro si dirigono verso la famosa baita di montagna. Qui incontrano un essere che tenta in tutti i modi di persuaderli dall’aprire il portale che può metterli in contatto con l’amico scomparso. Mentre Ciro tiene a bada il cattivo, Proxy riesce a inserire la password e aprire il portale, ma con conseguenze non pacifiche. Una volta aperto il portale si crea un collegamento tra il mondo reale e quello virtuale. Mentre nel primo mondo si verifica una invasione di meme, nel secondo mondo tutti gli elementi del web perdono il controllo. Simone viene investito da un banner di un commento e ve ne resta schiacciato.

Guest Star: Roberto Giacobbo, Patrizio Rispo.

4 – Timeline: Nel mondo reale vi è una apocalisse di meme, nonostante ciò Proxy è determinata a cercare Simone, Ciro la segue. Simone si risveglia in un letto di ospedale, nella camera 319009, riceve delle cure mediche. È stato salvato dallo “sponsor”. Nel frattempo gli amici sono stati contattati in maniera segreta da un NERD, il quale sembra seguire la storia dall’inizio attraverso la time-line di Simone (simile a quella di Facebook). Nel covo del NERD cercheranno di rintracciare e aiutare Simone. Quest’ultimo avendo rubato una pagina di Wikipedia ha attirato a sé l’FBI, la quale si introduce nell’ospedale per stanarlo. Per sua fortuna l’infermiera e un altro uomo, fanno parte di Anonymous, e cercano di mettere in salvo Simone. Nel bunker si scoprirà che Proxy è un meme con una time-line segreta. Simone viene ferito da un agente dell’FBI e i ragazzi cercano di salvarlo modificando la sua time-line. Nel frattempo il covo viene scoperto dai meme a causa di Ciro, il quale non riesce a stare senza twittare. Ciro e Simone sono ora, entrambi, in pericolo, chi salvare? Proxy sceglie Simone…

Guest Star: Nicola Conversa, Mirko Mastrocinque, Frank Deejay, Ilaria Giachi, Frank Matano.

5 – Lost in Lost in Google: Ciro resta vittima dei meme, muore tra le braccia di Proxy, la quale nel frattempo è uscita per vedere le condizioni dell’amico. La ragazza essendo un meme decide di entrare in Google, così si ritrova nell’anticamera vista nel primo episodio. Simone, invece, nel frattempo, ha aperto la porta Elgoog e scopre che tutto quello che è successo è dipeso dai commenti degli utenti di Youtube. Anche Proxy è in Youtube, il quale le appare sotto forma di un cinema. Qui una maschera consegna dei biglietti dove poter scrivere i suggerimenti per lo svolgimento della serie. Proxy allora decide di non far pronunciare la fatidica domanda iniziale alla sé stessa del mondo reale e così cambia la time-line e cambiano gli eventi e Simone non viene risucchiato. Nell’ultima sequenza però pare che anche i personaggi del mondo reale siano bloccati nel Web.

Guest Star: Guglielmo Scilla, Marcello Macchia (Padremaronno).

Per chi non lo sapesse (credo che siano davvero in pochi) i The Jackal hanno riscontrato un grandissimo successo con un video parodia di uno spot televisivo. Oltre a Lost in Google, li ricordiamo anche per video come Gay Ingenui, Vrenzole e Gli Effetti di Gomorra sulla Gente.

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