21 Novembre 2015 - 12:52

Mattarella al Suor Orsola: “La cultura rende liberi”

All’Università Suor Orsola Benincasa il Presidente Mattarella inaugura l’anno accademico, ribadendo l’importanza della cultura nella nostra società

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Skyline  partenopeo: tra cultura e saper fare.

Per il centoquattordicesimo anno dalla nascita dell’Ateneo “Suor Orsola Benincasa”e l’inaugurazione dell’anno accademico 2015\2016, il rettore della cittadella universitaria Lucio D’Alessandro, ha ospitato il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Tra gli invitati d’eccezione, Vincenzo De Luca, Presidente della regione Campania, il Vice Presidente Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

La cerimonia viene aperta dal discorso del rettore che esordisce affermando che “questa di oggi è una giornata di festa per l’Università”. In primo luogo, osserva un minuto di silenzio per tutte le vittime degli attentati dei giorni passati, da Parigi, Beirut e Sinai, in particolare in memoria di Valeria Solerin, veneziana espatriata in Francia per studiare, tra i caduti al teatro Bataclan.

Mattarella al Suor Orsola: “La cultura rende liberi”

Mattarella al Suor Orsola: “La cultura rende liberi”

Il rettore ha riproposto un innovativo disegno di cultura, considerata fautrice di una rivincita civica e patrimoniale nei confronti di una Napoli vittima e ostaggio di un’oleografia nera e ha posto l’accento sulla cosiddetta terza missione dell’università, quella di diventare polo attrattivo di conoscenza e generatore di sapori diffusi, tali da poter mettere in atto una formazione eccellente che possa ovviare al problema, sempre più diffuso,  della fuga dei cervelli.

Egli, ricorda che “IL SUOR ORSOLA”, come lo chiamano gli studenti, è la risultante di un contenitore ricco di spazi e di un insieme di persone accomunate dal concetto di bene. È inoltre, il recinto incantato ove opera la cultura. Tuttavia, è come se si fosse sparsa la voce che fare Università sia semplice e lucrativo. D’Alessandro, afferma quanto sia importante per il Mezzogiorno investire nel sistema formativo di eccellenza, nel momento in cui, parafrasando la celebre metafora della notte di Hegel, tutte le vacche sono nere. Stretto è il rapporto tra Università e territorio.  Bisogna sfruttare in positivo ogni bando per rinnovare e attrezzare i nuovi spazi, infatti vi è la prima copia del piano di gestione dell’Unesco, del complesso della cittadella del Suor Orsola.

Inevitabile il riferimimento ai centri d’eccellenza di recente apertura: lo sperimentale Centro di Ricerca Scienza Nuova, Il Piccolo Palazzo del Gaio Sapere, sito in via Chiaia, o ancora La Torre della Comunicazione, luogo di convergenza di media e nuove tecnologie, che comprende Run Radio, la radio d’Ateneo, La scuola di Giornalismo (l’unica del mezzogiorno) e il Master in cinema e televisione, coordinato dal produttore premio Oscar per La grande bellezza, Nicola Giuliano.

Inoltre, sarà completata la rampa storica con l’apertura del portone del Suor Orsola, chiuso da secoli. Dando forma ad un nuovo percorso culturale, ben rappresentato anche dal film  “Il giovane favoloso” di Mario Martone. Una cultura che anima è possibile a detta di d’Alessandro, ma solo se conforme e mescolata ad un solido impegno civico, per il quale il rettore non ha esitato a citare La scuola di Alti studi politici, la cui chiusura è stata celebrata nello stesso pomeriggio,con la Lectio doctoralis del Presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola, nuovamente a cospetto del presidente.

Il discorso del Rettore si conclude  con un messaggio di fiducia rivolto primariamente ai giovani: “Non abbiate paura saremo al vostro fianco, sosterremo i vostri progetti”.In seguito, prende  la parola la Dott.ssa Anna Rosaria Imperato, giovane maestra formatasi al Suor Orsola, che insegna attualmente alla scuola primaria dell’Istituto “Sauro-Errico-Pascoli”di Secondigliano, difficoltoso quartiere di frontiera di Napoli. La sua sfida è quella di riuscire a cambiare il mondo con una penna e un libro, citando il Premio Nobel per la pace 2014 Malala Yousafzai.

A chiudere la prima sessione di interventi è stata la rappresentante del corpo non docente, Giuseppina Fittipaldi, membro dell’Ufficio di Job Placement d’Ateneo, sicuramente punto di forza di una mission formativo-didattica del Suor Orsola che vuole connettere sapere e saper fare. “Responsabilità, disponibilità, attaccamento all’università in quanto istituzione. Queste sono le chiavi per dare il giusto corpo valoriale a tutta la struttura” così ha dichiarato la Fittipaldi puntando l’accento su un personale tecnico-amministrativo riconosciuto prima di tutto come risorsa.

La lectio inauguralis è stata affidata al docente ordinario di Diritto costituzionale e di Diritto pubblico comparato all’Università Suor Orsola Benincasa, il dottor Tommaso Edoardo Frosini, che ha trattato l’argomento: “La Costituzione e i suoi cittadini”. Affermando che il cittadino ha con la Costituzione un rapporto circolare, egli muove la Costituzione. Introduce, poi il concetto di fiducia, a partire dal Fidus del diritto romano. La fiducia è il punto cardine che permette al patto costituzionale di sorreggersi. Un atto di  fiducia reciproca che deve esistere tra queste due imprescindibili variabili, atte alla costruzione non più di una semplice societas, ma di una universitas. L’ uomo deve esser consapevole, che la sua libertà finisce laddove inizia quella dell’altro.

Al termine della conferenza è intervenuto l’illustre Presidente della Repubblica, che ha ricordato gli eventi parigini e i pericoli che la nostra convivenza si trova a dover fronteggiare. Cita, il filosofo Epitteto, affermando che, la cultura rende liberi, rende protagonisti, ed esorta, ancora una volta, i giovani studenti all’impegno, alla crescita e alla diffusione del sapere.

ARTICOLO A CURA DI LORENZA NERVITTO E ANTONELLA ESPOSITO

FOTO A CURA DI PIETRO AVALLONE

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