23 Giugno 2016 - 14:50

Maturità 2016, traduzione e commento della versione di greco

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Al Liceo Classico, per la versione di greco, è uscito Isocrate, il grande oratore ateniese che non veniva tradotto dai maturandi dal 1958: vediamo insieme il testo proposto dal Ministero, la traduzione e un breve commento

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Questa mattina si è svolta la seconda prova scritta degli Esami di Maturità per circa 500.000 studenti, diversa per ciascun indirizzo: i ragazzi del Liceo Classico hanno dovuto affrontare quest’anno la temutissima versione di greco, da sempre considerata un rompicapo insolubile.

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Maturità 2016, greco al Liceo Classico

Dopo la versione di Tacito dello scorso anno, il Ministero dell’Istruzione ha scelto Isocrate che non usciva agli scritti dell’esame di Stato dal 1958: nato ad Atene nel 436 a.C., Isocrate è considerato uno dei massimi oratori dell’antichità classica, fondatore di una scuola di retorica destinata a diventare la più famosa di Grecia. Del corpus isocrateo sopravvivono ventuno orazioni, delle quali soltanto sei appartengono al genere giudiziario, mentre la parte più cospicua è formata da quattordici orazioni epidittiche. Grande conoscitore dell’arte retorica, Isocrate incarna l’ideale greco dell’uomo colto che educa il popolo ai princìpi della virtù.

Il brano proposto dal Ministero è tratto dall’orazione Sulla Pace, composto nel 355 a.C., in cui Isocrate idealizza il glorioso passato di Atene e mette in contrapposizione il comportamento dell’Atene contemporanea, che aveva condotto alla crisi la seconda lega marittima, con la saggezza e la moderazione degli antenati. Il titolo della versione richiama il concetto della virtù e della giustizia: Vivere secondo giustizia non solo è corretto, ma anche conveniente per il presente e per il futuro. Ad aiutare i maturandi nella comprensione del testo il sottotitolo: Isocrate esorta i suoi concittadini a non cadere nella trappola dell’ingiustizia: chi viola le norme si illude di trarne un vantaggio immediato, ma alla lunga finisce in rovina. I comportamenti rispettosi della virtù, non solo sono il fondamento di una vita sociale eticamente corretta, ma portano vantaggi indubbi anche sul piano politico ed economico.

E ora vediamo il testo greco della Maturità 2016:

‘Ορῶ γὰρ τοὺς μὲν τὴν ἀδικίαν προτιμῶντας καὶ τὸ λαβεῖν τι τῶν ἀλλοτρίων μέγιστον ἀγαθὸν νομίζοντας ὅμοια πάσχοντας τοῖς δελεαζομένοις τῶν ζῴων, καὶ κατ’ ἀρχὰς μὲν ἀπολαύοντας ὧν ἂν λάβωσιν, ὀλίγῳ δ’ ὕστερον ἐν τοῖς μεγίστοις κακοῖς ὄντας, τοὺς δὲ μετ’ εὐσεβείας καὶ δικαιοσύνης ζῶντας ἔν τε τοῖς παροῦσιν χρόνοις ἀσϕαλῶς διάγοντας καὶ περὶ τοῦ σύμπαντος αἰῶνος ἡδίους τὰς ἐλπίδας ἔχοντας. Καὶ ταῦτ’ εἰ μὴ κατὰ πάντων οὕτως εἴθισται συμβαίνειν, ἀλλὰ τό γ’ ὡς ἐπὶ τὸ πολὺ τοῦτον γίγνεται τὸν τρόπον. Χρὴ δὲ τοὺς εὖ ϕρονοῦντας, ἐπειδὴ τὸ μέλλον ἀεὶ συνοίσειν οὐ καθορῶμεν, τὸ πολλάκις ὠϕελοῦν, τοῦτο ϕαίνεσθαι προαιρουμένους. Πάντων δ’ ἀλογώτατον πεπόνθασιν, ὅσοι κάλλιον μὲν ἐπιτήδευμα νομίζουσιν εἶναι καὶ θεοϕιλέστερον τὴν δικαιοσύνην τῆς ἀδικίας, χεῖρον δ’ οἴονται βιώσεσθαι τοὺς ταύτῃ χρωμένους τῶν τὴν πονηρίαν προῃρημένων. ’Ηβουλόμην δ’ ἂν, ὥσπερ προσῆκόν ἐστιν ἐπαινεῖσθαι τὴν ἀρετὴν, οὕτω πρόχειρον εἶναι πεῖσαι τοὺς ἀκούοντας ἀσκεῖν αὐτήν· νῦν δὲ δέδοικα μὴ μάτην τὰ τοιαῦτα λέγωμεν. Διεϕθάρμεθα γὰρ πολὺν ἤδη χρόνον ὑπ’ ἀνθρώπων οὐδὲν ἀλλ’ ἢ ϕενακίζειν δυναμένων, οἳ τοσοῦτον τοῦ πλήθους καταπεϕρονήκασιν ὥσθ’ ὁπόταν βουληθῶσιν πόλεμον πρός τινας ἐξενεγκεῖν, αὐτοὶ χρήματα λαμβάνοντες λέγειν τολμῶσιν ὡς χρὴ τοὺς προγόνους μιμεῖσθαι καὶ μὴ περιορᾶν ἡμᾶς αὐτοὺς καταγελωμένους, μηδὲ τὴν θάλατταν πλέοντας τοὺς μὴ τὰς συντάξεις ἐθέλοντας ἡμῖν ὑποτελεῖν.

La nostra traduzione:

Vedo infatti che coloro che preferiscono l’ingiustizia e credono che sia un grandissimo bene impadronirsi delle cose altrui subiscono cose simili a quelli che tra i viventi vengono tratti in inganno, e all’inizio approfittano di ciò che possono prendere, ma poco dopo si trovano in grandissimi mali, mentre quelli che vivono nella moralità e nella giustizia, trascorrono il tempo presente con sicurezza e per tutta l’esistenza hanno aspettative più dolci. Anche se queste cose non sono solite accadere a tutti, tuttavia nella maggior parte dei casi avviene in questo modo. E’ necessario, dunque, che i saggi, poichè non vediamo ciò che il futuro ci riserverà, scelgano ciò che spesso sembra essere utile. E si comportano in maniera del tutto irrazionale, quelli che pensano che la giustizia sia un modo di vivere migliore e più gradito agli dèi dell’ingiustizia, ma ritengono che vivranno peggio coloro che la seguono che quelli i quali hanno scelto la malvagità. Avrei però voluto, come si conviene lodare la virtù, così che fosse semplice persuadere gli ascoltatori a praticarla. Ma ora temo di parlare di tali cose inutilmente. Siamo stati corrotti, infatti, per molto tempo da uomini che non possono fare altro se non ingannare, i quali hanno in disprezzo il popolo a tal punto che, qualora volessero muovere guerra a qualcuno, essi stessi prendendo denaro, hanno il coraggio di dire che bisogna imitare gli antenati, e non permettere a noi stessi di essere derisi, nè di navigare a coloro che non vogliono pagarci i tributi.

Il brano proposto per la Maturità si rivela una scelta giudiziosa e adatta per gli studenti dell’ultimo anno di Liceo: Isocrate è un autore che si studia e si traduce nel Triennio, quindi le sue opere e la sua sintassi non rappresentano un mistero per i giovani classicisti. Il passaggio di riferimento sono i paragrafi 34-35-36 di Sulla Pace, in cui l’oratore esorta i suoi concittadini Ateniesi a perseguire la virtù e la giustizia, evitando di cadere nella trappola dell’ingiustizia, fonte primaria di grandi mali: il fine ultimo è la παιδεία, cioè l’«educazione» soprattutto della gioventù ai valori morali quali la giustizia e la virtù.

Per quanto riguarda lo stile, caratterizzato da una perfezione formale, la prosa è connotata da eleganti mezzi espressivi, quali antitesi e parallelismi, soprattutto nella prima parte della versione.

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