29 Settembre 2018 - 10:00

Nasceva oggi Michelangelo Antonioni, il regista dei paesaggi umani

michelangelo antonioni

Michelangelo Antonioni nasceva oggi, 105 anni fa. Nel 1940 iniziò la sua carriera nel cinema, un cinema di splenici paesaggi umani e di esistenziale incomunicabilità. #AccadeOggi

Michelangelo Antonioni nasceva a Ferrara il 29 settembre 1912. Laureatosi in Economia e Commercio, a Bologna, proprio in ambiente universitario si avvicinò al mondo del teatro e della critica cinematografica.

Nasceva oggi Michelangelo Antonioni, il regista dei paesaggi umaniA Roma, nel 1940, iniziò il suo iter nel mondo del cinema, iscrivendosi al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Nel 1942 arrivò la collaborazione con Roberto Rossellini nella stesura di Un pilota ritorna, e, dopo l’esperienza di aiuto regista lo stesso anno per L’amore e il diavolo di Marcel Carné, iniziò a girare il suo primo documentario, Gente del Po, terminato solo nel 1947.

Il suo primo film, Cronaca di un amore, è del 1950. Il periodo più incisivo nella sua carriera, forse riflesso dei cambiamenti che si prefiguravano nel mondo occidentale, è quello degli anni Sessanta.

Nasceva oggi Michelangelo Antonioni, il regista dei paesaggi umani

Era il 1964 e dopo la trilogia dell’incomunicabilità (L’avventura, La notte e L’eclissi) il 29 ottobre usciva nelle sale uno dei suoi film più intensi e forse in parte sottovalutato: Deserto rosso, o Il deserto rosso.

Tra i titoli restaurati e proiettati nella sezione “Venezia Classici” nella Mostra del Cinema 2017, Deserto Rosso è un lungometraggio  sul silenzio, il vuoto, il grigiore moderno e l’estenuante ricerca esistenziale contemporanea, un film che ha radicalizzato le scoperte del neorealismo, frammentandone la narrazione in immagini e suoni privi del rapporto di causa ed effetto.

Una frammentarietà che si riflette anche nello sguardo tediato di Giuliana (Monica Vitti, sua compagna dell’epoca), che più degli altri sente il mondo: troppo sensibile e fragile per non soccombere alle sue angosce, brutture, contraddizioni e dispersioni.

A metà degli anni 60 Antonioni visse personalmente e cinematograficamente l’Inghilterra.

Nasceva oggi Michelangelo Antonioni, il regista dei paesaggi umani

Qui, a cavallo tra la Beat Generation e il Movimento del Sessantotto, si preludeva ad una nuova era di contestazioni giovanili e di una controcultura di rilievo, forte di un nuovo stile e un fulmineo anticonformismo sociale.

E nella sua nuova patria culturale girò il suo film cult, Blow-up (1966). Trasferitosi negli Stati Uniti,  nel 1970 rese “l’esplosione della società consumistica” nella scena ripresa alla luce di 17 cineprese in Zabriskie Point.

Nasceva oggi Michelangelo Antonioni, il regista dei paesaggi umaniPoi seguì l’approdo in Cina, dove al culmine della rivoluzione culturale maoista, il governo cinese aveva invitato Michelangelo Antonioni a fare un documentario sulla Nuova Cina. Chung Kuo, Cina (1972), un docu-film di quattro ore sulla Cina popolare, fu osteggiato da critiche efferate ma ufficiosamente antigovernative, che lo misero al bando con l’accusa di crimini controrivoluzionari e anti-cinesi.

Schivo ed incline alla malinconia, ossessionato dal genere femminile, Michelangelo Antonioni proiettò le inclinazioni personali nei propri film, rimanendo fedele negli anni, non solo a se stesso, ma anche ai principi cinematografi della forma e dello stile: così ha saputo “fare scuola”.

“La geometria visiva”, ovvero il frequente uso di linee diritte, verticali e convergenti è tra gli strumenti essenziali del cinema del magister Antonioni, che sullo schermo creava profondità, in una ricerca continua di dinamismo e simbolismo.

Nasceva oggi Michelangelo Antonioni, il regista dei paesaggi umaniQuesto spiega il ricorso a personaggi che guardano attraverso finestre (L’Avventura, Il Passeggero), che camminano attraverso le porte (Il mistero di Oberwald, Identificazione di una donna), che si mostrano tra le reti metalliche di recinzione (Deserto Rosso, Punto Zabriskie) o che, peregrini esistenziali, attraversano vasti  e solitari paesaggi (La Notte, Blow-up).

Candidato due volte agli Oscar, ha ottenuto un premio alla carriera nel 1995. Negli ultimi anni della sua carriera, piegato dalla malattia ma sostenuto dalla moglie, Enrica Fico, gira a quattro mani con Wim Wenders Al di là delle nuvole (1995) e poi un film a tre episodi con Steven Soderbergh e Wong-kar Wai, Eros.

È morto il 30 luglio 2007, nello stesso giorno in cui il mondo si è ritrovato a piangere anche la scomparsa di Ingmar Bergman.