16 Settembre 2015 - 17:13

Il mito intramontabile di Maria Callas

Maria Callas

Trentotto anni fa, il 16 settembre 1977, moriva a Parigi la Divina Maria Callas: un modello del Novecento, mito assoluto di classe, eleganza e bel canto

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Aveva solo 53 anni la Divina quando lasciò per sempre questo mondo, dopo una vita contraddistinta da mondanità, follia e anche da un po’ di sfortuna, viste le sue difficoltà patite per tutta una vita in campo sentimentale.

Nata da genitori greci a New York il 2 dicembre 1923, quando venne al mondo con il nome di Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos, ebbe soprannomi d’ogni tipo, da Divina a Dea, ma perfino sulla data di nascita ci sono delle incertezze.

Sembra infatti che i genitori di colei che sarebbe divenuta il più grande dei soprani mai vissuti, non la volessero, e si aspettassero un figlio maschio dopo la prematura dipartita del loro figlio Vasili.

La Callas, invece, ebbe modo di sorprendere i suoi genitori, e infatti, dopo aver seguito nascostamente le lezioni di canto della sorella Jakintie, detta Jackie, divenne ben presto una delle prime voci del Conservatorio di Atene, dove si iscrisse nel 1937.

I suoi primi successi furono tutti italiani, dalla Tosca fino a Cavalleria Rusticana, ma la Callas il Bel Paese lo avrebbe incontrato soltanto dopo aver lasciato la sua Grecia, e solo dopo un viaggio negli Stati Uniti per riabbracciare il padre, nel 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale.

In Italia ebbe la gloria che le mancava, e qui sposò Giovanni Battista Meneghini, di ben 37 anni più vecchio, ma grande cultore d’arte. Grazie alla sua voce e al legame con l’uomo, la Callas sfondò in tutti i più grandi palcoscenici lirici e teatrali dello Stivale, ottenendo ruoli nella Norma, nel Trovatore, nel Tristano e Isotta e anche nella Gioconda.

Fu quindi diretta dai maestri Toscanini, Luchino Visconti e Zeffirelli, che mostrarono sempre un debole per la sua voce straordinaria.

Ma la vita dei geni e dei più grandi è destinata a chiudersi sempre troppo in fretta, forse a causa di tristi scherzi del destino: dopo aver divorziato nel 1953 dal marito, la Callas fu a lungo corteggiata dal collega Giuseppe Di Stefano, ma s’innamorò del connazionale armatore Aristotele Onassis, con il quale visse una storia d’amore intensa, ma triste, addirittura, secondo le sue stesse parole, Brutta e violenta.

Maria Callas

La tomba di Maria Callas a Parigi

La divina, infatti, entrò in una vita di lusso sfrenato fin quando venne abbandonata dall’uomo che più aveva amato e che scelse, al suo posto, Jacqueline Kennedy.

Da questo momento in poi, la parabola discendente della Callas non si arrestò più.

Trasferitasi a Parigi, abbandonò la carriera e visse in solitudine fino alla morte, dimagrita fino all’inverosimile e probabilmente assuefatta ai barbiturici.

Le sue ceneri vennero sparse nel Mare Egeo e i suoi abiti venduti all’asta, ma il suo mito, a trentotto anni dalla morte, non si è mai arrestato: riposa a Père Lachaise, a Parigi, non lontano dalle tombe di altri miti, da Jim Morrison a Chopin, passando per Oscar Wilde ed Edith Piaf.

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