7 Giugno 2016 - 19:57

Il Museo dell’Innocenza sul grande schermo

Oggi e domani sarà possibile “visitare” sul grande schermo il Museo dell’Innocenza di Istanbul: il film, distribuito da Nexo Digital, ci racconta il museo che ha preso vita da un romanzo del 2008 di Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura

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Istanbul e il Museo dell’Innocenza di Pamuk è il nuovo docu-film di Grant Geenoto per il documentario del 1998 sui Radiohead, Meeting People Is Easy, e per quello del 2007 Joy Division.

Il Museo dell'Innocenza sul grande schermoIl film, presentato nel 2015 al Venezia Film Festival,  ricrea una storia di collezionismo nata ad Istanbul e dall’ossessione amorosa di Kemal per Füsun. Un amore ormai impossibile che diventa ricordo sublimato in ogni oggetto che Kemal colleziona, poiché lo associa alla perduta giovane amata.

Nel 2007, in punto di morte, Kemal chiede all’amico scrittore Ferit Orhan Pamuk di costruire un museo che accolga la sua collezione e testimoni il suo amore perduto. Il Museo dell’innocenza è quindi un luogo nato dalla forza dell’immaginazione.

La pubblicazione del romanzo Il museo dell’innocenza nel 2008 ha generato prima il progetto di un museo reale a Istanbul, tanto che ad oggi Il Museo dell’Innocenza è diventato parte integrante dell’itinerario turistico istituzionale e dell’immagine culturale della città, sia un film che ne racconta la genesi e l’esistenza.

Il Museo dell'Innocenza sul grande schermoA Istanbul, precisamente a Beyoğlu, in una vecchia casa nel quartiere di Çukurcuma, per volontà dello scrittore Pamuk oggi c’è un museo, ma fra gli anni ’70 e ’80 lì viveva Füsun con i suoi genitori.

Qui Kemal Basmacı negli anni ha raccolto e conservato con cura piccoli oggetti, abiti, foto, ritagli di giornale, perché contenevano il ricordo della sua tragica storia d’amore.

Il Museo dell'Innocenza sul grande schermoL’uscita nei cinema il 7 e l’8 giugno celebra l’anniversario dell’apertura del Museo nel 2012, che consta di tre piani con ottantatré bacheche, corrispondenti al numero dei capitoli del romanzo.

Istanbul e il Museo dell’Innocenza di Pamuk si sviluppa su tre livelli narrativi: l’immagine, la letteratura e l’esperibile. La scelta registica, insita nella poetica dell’esperienza che si consuma nel ricordo di un viaggio intimo (confacente all’atmosfera reale del museo, in cui non possono entrare più di cinquanta spettatori per volta) e a tratti surreale, prende forma nel racconto visivo degli oggetti-ricordo sullo sfondo delle parole di Pamuk.

Così Grant Gee ci permette di entrare nel Museo dell’Innocenza con la seducente illusione che tutto ciò che questo luogo custodisce nella memoria fisica dei suoi spazi, sia accaduto realmente.

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