26 Marzo 2016 - 11:00

Nuovo Cinema Paradiso, 26 anni dopo l’Oscar

Nuovo Cinema Paradiso

Ventisei anni fa Nuovo Cinema Paradiso, capolavoro del maestro Tornatore, si aggiudicò la celebre statuetta dorata. Noi di Zon Movie abbiamo deciso di ricordarlo così

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1990, Cannes. La prima proiezione di Nuovo Cinema Paradiso in territorio francese valse alla pellicola di Giuseppe Tornatore il Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Malinconia, radici, ricordi mai perduti e la passione sconfinata per il cinema costituiscono l’essenza del film del maestro siciliano.

Un successo mondiale che arriva con un ritardo di due anni.  “Quando il film uscì nel 1988, nelle sale italiane non andò a vederlo nessuno. Gli incassi furono disastrosi, tranne a Messina, dove il film andò benissimo e non capivamo il perché. Il gestore del cinema Aurora, Giovanni Parlagreco, si ostinò a tenerlo in cartellone, invitò la gente a entrare gratis e se il film fosse piaciuto alla fine avrebbero pagato (nel frattempo il cinema Aurora ha seguito quasi profeticamente le sorti del cinema Paradiso, ha chiuso). Fu un trionfo che poi si espanse in tutta Italia” ha ricordato Tornatore in un’intervista di qualche anno fa.

Il film segna l’inizio del sodalizio tra Morricone e Tornatore, un legame e una collaborazione che proseguirà con le musiche per Stanno tutti bene, La domenica specialmente, Una pura formalità, L’uomo delle stelle, Malèna, La sconosciuta, Baarìa, La migliore offerta e La corrispondenza.

Le evocative suggestioni di un cinema che diviene piacere per l’anima trovano la loro massima espressione nei brani “Title Theme“” e “Love Theme“.

Un’ode al cinema popolare capace di riempire non solo le sale ma la vita delle persone negli anni del secondo dopoguerra. Si avvertono quasi sensorialmente il fumo, il sudore, l’affollamento delle sale grazie alla storia di un’amicizia cementata da una comune passione: quella di Totò (Salvatore Cascio) e Alfredo (Philippe Noiret) per il cinema.  L’occasione che convince Salvatore a tornare a Giancaldo, immaginario paesino siciliano, dopo più di trent’anni,  è la morte di Alfredo. Fu proprio il saggio amico che lo spinse a lasciar tutto e partire per realizzare altrove i propri sogni, in una “terra” più fertile e propizia. Un lungo flash back consente al protagonista, ormai quarantenne e regista affermato, di rievocare l’infanzia e l’adolescenza trascorse nel paese natale.

Anche se la pellicola ha ormai alle spalle più di un quarto di secolo, ci sono alcune scene che sono senza alcun dubbio memorabili. Il dialogo tra Alfredo e Totò si conferma una di queste:

“Ognuno ha una stella da seguire, vattinni chista è terra maligna!

Fino a quando ci sei ti senti al centro del mondo, ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti. Un anno due, e quanno torni è cambiato tutto: si rompe il filo. Non trovi chi volevi trovare. Le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per moltissimi anni, per trovare, al ritorno, la tua gente, la terra unni si nato. Ma ora no, non è possibile. Ora tu sei più cieco di me”.

Largamente autobiografico e pervaso da una pungente nostalgia Nuovo Cinema Paradiso mescola commedia e dramma e si conferma un film genuinamente commovente. Ad impietosire non è tanto la storia d’amore recisa e mai pienamente vissuta tra Salvatore ed Elena, quanto la passione che anima la vita, il sogno che si realizza e al contempo la consapevolezza di quanto sia fugace la felicità.

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