28 Agosto 2017 - 20:23

Pd – Ap, prove tecniche per le future elezioni

Pd

Pd e Ap si accordano sulle elezioni regionali siciliane. La ritrovata armonia nasce grazie ad un’operazione precedente e guarda alle prossime elezioni politiche

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Dopo i tumulti degli scorsi mesi e i tira e molla su alcuni temi recenti, ius soli e biotestamento su tutti, ecco tornare prontamente l’amore fra il Pd e gli alfaniani di Ap.

L’occasione che ha riportato i due soggetti verso una casa comune è l’elezione dell’assemblea regionale siciliana che si terrà fra pochi mesi (5 novembre).

Infatti, dopo le trattative con tutte le sigle presenti – dal centrodestra al centrosinistra – è il partito di Renzi a fare il colpaccio ed accapparrarsi Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo ed espressione del partito del Ministro degli Esteri.

La possibilità che l’ex delfino di Berlusconi si riappacificasse con l’ex Presidente del Consiglio era ormai nota ma per arrivare a ciò sono state compiute alcune manovre specifiche che hanno permesso tanto all’uno quanto all’altro di giustificarne l’apparentamento.

Il primo grande passo verso il riavvicinamento è stato dettato proprio dalla nascita di Alternativa Popolare.

Il nuovo soggetto di Alfano, difatti, da un lato avrebbe permesso agli ex Ncd di fungere da jolly – non specificando in pieno la loro natura ed andando ad occupare un posto centrale, o meglio neutro, nell’arena partitica italiana – e dall’altro avrebbe tolto dall’imbarazzo – perchè, in sostanza, si parla di accordo bipartisan ben mascherato –  i dem attraverso la scomparsa del sostantivo destra accostato ai democrats.

L’ulteriore step da compiere era proprio quello intavolato in questo periodo di trattativa generale prima delle elezioni siciliane.

Rendendosi l’ago della bilancia dell’intera situazione, grazie alla sua forza elettorale nella regione, Ap è riuscita in pochi mesi sia a garantirsi un posto nell’élite isolana che un futuro accordo per le prossime elezioni politiche fra le liste Pd.

Questo ultimo punto, che è una diretta conseguenza del lavoro effettuato attualmente, non solo ricompatterebbe l’asse con i democratici nel momento cruciale per la Legislatura, in cui si discute in particolar modo la legge elettorale, ma agevolerebbe il lavoro per l’eventuale crostuzione di una più ampia coalizione – con i centristi di Ala (ex berlusconiani anche loro) – per il prossimo anno.

 

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