3 Dicembre 2014 - 18:51

Playstation, buon compleanno! La console compie 20 anni

La PlayStation compie 20 anni: da passatempo per ragazzini ad icona di tante generazioni. L’ultima, PS4, vende il doppio rispetto ad Xbox One

[ads2] 20 anni di vita, 350 milioni di console vendute, 4 lustri da quando la prima “piccola” PlayStation uscì dalle fabbriche giapponesi per invadere tutto il Giappone, il 3 dicembre 1994. 30 giorni e Sony ne vendette più di 300.000. Molti, scettici su Sony a causa di Sega, Nintendo e i loro storici personaggi come Sonic e Super Mario, furono poi ampiamente smentiti. PlayStation giunse in Europa e Stati Uniti a inizio 1995, grazie all’ideatore Ken Kutaragi, ingegnere elettronico che entrò in Sony subito dopo la laurea, intorno agli anni ’70.

In genere si pensa che l’arrivo di PlayStation sia dovuto alla rottura di un accordo con Nintendo, per cui Sony avrebbe dovuto produrre un’unità CD Rom per il Super Nintendo. PlayStation era invece una versione riveduta e corretta del SNES, la console 16-bit più venduta, che oltre alle cartucce permetteva di leggere anche i cd. Improvvisamente, Nintendo voltò le spalle a Sony e si alleò con Philips per realizzare un CD-i di scarso successo. Sfumato il progetto, nacque la prima PlayStation.

Ma Nintendo fu solo il primum movens di un’idea che, in realtà, già circolava negli uffici Sony da molto tempo. Fu però solo un evento a colpire Kutaragi e a convincerlo che i videogame erano la strada da percorrere: era il 1984 e lui, trentaquattrenne, si trovava in una stanza della fabbrica Sony di Atsugi, in Giappone. Davanti a lui, su uno schermo, c’era il volto di una persona umana generato in grafica 3D. Agendo su dei semplici parametri, quel volto si poteva modificare in tempo reale: più grande, più piccolo, felice o triste.

“Era incredibile, provai una sensazione di vero stupore, di meraviglia. Appena l’ho visto, ho subito pensato che quello era il futuro dei videogame”, spiega Kutaragi.

PlayStation

PlayStation

Si trattava, allora, di un software di grafica 3D pensato per i network televisivi (chiamato System G), ma Kutaragi era convinto che sarebbe stato molto più utile a un videogioco che a una diretta tv. La sua insistenza con i vertici Sony non fu mai premiata: la compagnia giapponese, semplicemente, riteneva i videogame come un passatempo per ragazzini, un mercato secondario su cui puntare, nonostante il successo del computer MSX di Sony di quegli anni fosse dovuto soprattutto ai videogiochi, come il primo Metal Gear.

Kutaragi non si diede per vinto: convinse Sony a diventare fornitore di Nintendo, programmando lui stesso il chip audio del Super Nes. Qualche anno dopo, arrivò l’idea di PlayStation e il voltafaccia della casa di Super Mario: a quel punto per Norio Ohga, l’allora presidente di Sony, fu quasi una questione di orgoglio. Nintendo avrebbe pagato per il suo “tradimento”, e Kutaragi poté finalmente dare vita al progetto PlayStation.

Successivamente, dopo il successo di PlayStation, Sony ha dovuto riconquistarsi la fiducia degli sviluppatori assicurandosi accordi in esclusiva per fare in modo che certi titoli arrivassero solo sulla sua console, per combattere contro Sega e Nintendo. Insomma, Sony non aveva il suo Sonic o Super Mario, quindi doveva comprarselo. In quegli anni siglò accordi con alcune delle società più importanti: tra le tante annoveriamo anche Squaresoft (oggi Square Enix), che portò Final Fantasy. Tomb Raider, pur non essendo esclusiva Sony, portò Lara Croft in copertina sul Time e comparve nel tour PopMart degli U2.

Il 2006 è quindi l’anno della PlayStation 3, frutto di un progetto ambizioso: aveva un hard disk interno, disponibile in diverse grandezze, e poteva leggere i dischi Blu Ray; connessione wifi integrata e un sistema operativo pensato anche per i servizi online; infine segnò il passaggio all’alta risoluzione, al Full HD dei televisori LCD e Plasma. Tuttavia la PS3 al lancio costava tantissimo, il modello con l’hard disk più capiente (80Gb) arrivava a 599 euro e, a causa di costi di produzione elevatissimi, Sony perdeva comunque soldi per ogni console venduta.

Purtroppo, a causa dell’architettura del Cell, per gli sviluppatori programmare un videogame era più complicato e dispendioso rispetto ad altre piattaforme come Xbox 360 di Microsoft. Sony si trovò a dover rincorrere, ma poi la PlayStation 3 fu semplificata, il costo ridotto, e uscirono due restyling della console, denominati Slim e Super Slim. I team di sviluppo intanto avevano capito i segreti del Cell, e con gli anni sono arrivati titoli importanti come la saga di Uncharted, Grand Theft Auto V, The Last of Us, Journey e mille altri.

PlayStation al tappeto. Famoso è lo “scandalo” dell’attacco al PlayStation Network del 17 aprile 2011, nel quale vennero rubate le identità di 77 milioni di giocatori. È ancora oggi il più grande furto di dati online di cui siamo a conoscenza, e lasciò il PlayStation Network offline per più di un mese. Da allora il servizio è stato reso più sicuro e, nonostante altri attacchi subiti, Sony è riuscita a proteggere i dati dei suoi giocatori.

Circa un anno fa arriva poi PlayStation 4, nata per essere una macchina “social”, spingendo gli utenti a condividere la loro passione per i videogame. Il sistema operativo funziona come un social network.
Tanta tecnologia di contro vanta ancora pochi giochi. Sono uscite numerose riedizioni di titoli della scorsa generazione (The Last of Us o di Grand Theft Auto V), più vecchie conoscenze (i nuovi capitoli di Assassin’s Creed, Call of Duty, Far Cry). Chi voleva qualcosa di realmente nuovo, a parte un paio di produzioni importanti come Destiny e Watch Dogs, dovrà attendere ancora un po’. Intanto, seguendo un processo iniziato già con PlayStation 3, Sony sta diventando la piattaforma di riferimento per le produzioni indipendenti, quelle più piccole ma anche più originali, innovative.

Anche se dovremo aspettare ancora qualche tempo per giocare grandi produzioni come il nuovo Uncharted, Metal Gear Solid V o il promettente The Order 1886, creato da Ready at Dawn, fondata dall’italiano Andrea Pessino, intanto le vendite della console procedono. Oltre 10 milioni di macchine vendute, circa il doppio rispetto a Xbox One di Microsoft. Un distacco netto, tanto che in molti affermano che la Ps4 sarà la macchina che dominerà questa generazione. Insomma, passano gli anni, ma tutto si ripete. Auguri #PlayStation!