9 Dicembre 2015 - 22:53

Roby Facchinetti a Davimedia: “La musica è un fuoco dentro che non si spegne mai”

Roby Facchinetti a Davimedia: "La musica è un fuoco dentro che non si spegne mai"

Il protagonista della giornata Davimedia dedicata alle masterclass, in collaborazione con Casa Sanremo, è stato Roby Facchinetti, musicista, cantante, tastierista e voce storica dei Pooh

[ads1] Davimedia e Casa Sanremo insieme per un appuntamento davvero speciale, che ha visto la partecipazione di Roby Facchinetti.

Il Teatro di Ateneo dell’Università degli Studi di Salerno, in occasione di questo quinto appuntamento con le masterclass, ha ospitato anche le selezioni finali per la nuova resident band di Casa Sanremo Official, hospitality del Festival della Canzone Italiana 2016.

TRoby Facchinetti a Davimedia: "La musica è un fuoco dentro che non si spegne mai"ra i giurati anche lo storico cantante dei Pooh, Roby Facchinetti, che prima dell’ultima fase della competizione, si è raccontato al pubblico attraverso un’interessante intervista con Davimedia.

Una vita per la musica. Un mestiere difficile, che richiede talento, fantasia, esperienza sul campo e soprattutto tanta passione. Una passione nata per Roby quando era ancora ragazzino e gli fu regalato uno strumento nel giorno di Santa Lucia. Da quel momento non se ne separò più, cominciò a rinunciare a tutti gli altri impegni, e capì che la musica era il suo destino.

È come un fuoco dentro che non si spegne mai, la magia della vita che premia chi si dedica alla musica in modo totalizzante. Il mio patrimonio più grande è la fantasia che mi permette di progettare e di pensare di avere delle cose da dire.

A proposito della reunion dei Pooh in occasione dei 50 anni di carriera, ha dichiarato:

Questo ricongiungimento ha provocato qualcosa di straordinario e miracoloso. San Siro e l’Olimpico erano mete ambitissime fin dall’inizio della nostra carriera, e veder già raddoppiate le nostre date in questi posti ci ha regalato una grande emozione. Le persone hanno bisogna di cose vere e noi rappresentiamo una storia vera, perché 50 anni sono tanti, restare uniti è stato difficile, ma grazie all’impegno e all’alchimia che ci ha sempre contraddistinti siamo riusciti a guadagnarci e a mantenere l’affetto del pubblico. Ciò che ci distingue dagli altri gruppi è il primato della continuità.

La discussione è passata poi all’importanza dello studio della musica classica per diventare dei bravi musicisti, alla necessità di capire il presente attraverso il passato e le sue tradizioni. Il patrimonio musicale italiano purtroppo si sta impoverendo sempre di più, ed è compito dei giovani

usare i muscoli del cervello e della fantasia per svecchiare la musica e proporre delle novità. In fondo gli strumenti per questa rivoluzione ci sono tutti, soprattutto a livello tecnologico.

L’incontro è stato intervallato da alcune esibizioni di Facchinetti al pianoforte,  da Noi due nel mondo e nell’anima (1972) a Uomini soli (1990), che hanno coinvolto ed emozionato l’intera sala.

Una chiacchierata lunga e costruttiva, e un intermezzo musicale intramontabile, capace di unire diverse generazioni.

 

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