12 Febbraio 2016 - 11:19

Rocco Hunt e il funk della rivoluzione a Sanremo

Rocco Hunt

Una denuncia sociale e l’incoraggiamento a riappropriarci del nostro futuro, Rocco Hunt risveglia l’Ariston di Sanremo

[ads1]Dopo la vittoria nel 2014 nella categoria nuove proposte” con la canzone “Nu juorno buono”, il rapper Rocco Hunt torna al Festival di Sanremo con un brano di denuncia sociale.

Si è esibito durante la prima serata della kermesse canora e ha risvegliato l’atmosfera generale con la sua Wake up, un brano rap dalle tonalità funky.

La canzone del giovane salernitano è stata accolta positivamente sia dalla stampa che dal pubblico, diventando la più trasmessa dalle radio sanremesi (fino ad ora) e con oltre 400mila visite, la più visualizzata su Youtube (qui il video ufficiale).

Rocco sul palco dell’Ariston porta con sé la voce dei giovani, soprattutto quelli del sud Italia, poco o per nulla ascoltati e tutelati dallo Stato italiano.

Questa generazione non vi crede,
Perché un futuro vero non si vede.
Lo stato non ci sente, specialmente a noi del Sud.

Il rapper si rivolge direttamente ai suoi contemporanei utilizzando semplici ed efficaci frasi senza limitarsi nell’utilizzo del dialetto.

Il messaggio del brano è chiaro: “Svegliatevi ragazzi e combattete per il vostro futuro”.

Wake up guagliù, scetateve che l’aria è doce!
Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce!

Quello che contraddistingue da sempre le rivoluzioni portate avanti dai Rocco Huntgiovani è l’utilizzo dell’arte come forma di protesta; la musica da generazioni rappresenta un “arma pacifista” con cui ribellarsi al potere dei pochi. Ed è proprio la musica che resta e deve farsi sentire forte quando tutto intorno a noi sembra incontrollabile e ci toglie ogni possibilità.

Ma in mezzo a tutto sto bordello sento un pezzo che mi fa’…
Cant’ nsiem’ a nuje…wake up guagliù!
Zumbe nsiem’ a nuje…wake up guagliù!

Wake up è una denuncia alla triste realtà di un Paese troppo spesso distratto, di giovani senza meta né direzione, di una classe dirigente che domina incontrastata dall’alto, ed è incapace di calarsi nella realtà del popolo.

Voi parlate di futuro e intanto cade un’autostrada.
E nei programmi il pomeriggio imbambolate quest’Italia.

Una politica che fa ridere, disoccupazione, stipendi troppo bassi e tasse soffocanti, sono questi i temi cruciali del testo.

“È un pezzo che risveglia le coscienze”.

Il cambiamento è necessario e deve partire dai giovani. Non c’è altro tempo da perdere e rimuginare sul passato e i tempi migliori che sono stati, non serve a nulla.

Ed alzasse la mano chi non ha futuro
Chi lavora sempre ma non sta sicuro.

Wake up guagliù, tutto il tempo che è passato non ritornerà più
Wake up guagliù, se per caso mi addormento allora scitem’ tu’.

Nei testi di Rocco Hunt non possono mancare i riferimenti alle sue radici e al suo popolo, il quale a sua volta, supporta con grande devozione il rapper campano.

Sembrano ormai lontani i tempi in cui i giovani hanno rivoluzionato la società in cui vivevano. Ciò che caratterizza molti giovani di oggi è l’inermità davanti alle problematiche del Paese o peggio, i pregiudizi e le sentenze emanate da una tastiera.

Il testo tuttavia si conclude con un messaggio positivo di speranza. La felicità è possibile ma, spetta a noi conquistarla.

Un giorno saremo felici, quel giorno io spero che non sia lontano,
Non dimentico mai le radici, perché in questa terra c’è scritto chi siamo.
E che futuro avremo noi, cresciuti senza direzione,
Tutti dietro le tastiere, e mo’ chi a fa’ a rivoluzione.

“Sveglia!”

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