5 Novembre 2015 - 14:47

Roma batte Roma 3-2

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ROMA – Per quanto concerne la fase a gironi di Champions League, la squadra di Garcia ha un solo grande avversario: se stessa. Il problema non è strutturale

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I giallorossi sono ampiamente attrezzati per arrivare agli ottavi e forse anche un po’ più avanti. Il problema è la tenuta psicologica di una squadra che se segna un goal sembra poterne segnare cinque, ma se ne prende uno, ne può prendere altrettanti. Con questa fragilità non c’è margine di vantaggio in grado di far sentire i tifosi al sicuro.

Roma batte Roma 3-2

Roma batte Roma 3-2

La partita di ieri con il Bayer Leverkusen si è tramutata da una noiosa sgambata di coppa, in una partita incredibile. I tedeschi non sono dei fenomeni e la giusta dimensione si è avuta nel primo tempo, quando la Roma affondava i suoi colpi con una facilità disarmante e se non è andata in goal più di due volte è solo per qualche errore d’imprecisione. Su tutti Salah e Dzeko, oltre ai goal, e non solo nel primo tempo, i due giocatori hanno messo in grande difficoltà i tedeschi. Il primo tempo finisce, i tifosi cantano.

Nel secondo tempo cambia tutto e nel giro di pochissimi minuti. Non è pensabile che l’ingresso di un buon giocatore, ma non certo un fenomeno assoluto del calcio mondiale, come Bellarabi, possa aver alterato gli equilibri a tal punto.

La Roma perde la bussola, completamente, si smarrisce. La squadra con le idee chiare che
nel primo tempo andava in porta con un paio di verticalizzazioni, nel secondo fatica a fare due passaggi di fila e soffre enormemente il pressing avversario.

Per assurdo, non è il Leverkusen ad operare un cambio di mentalità, è la Roma.

Non sarebbero difendibili, ma comprensibili, se gli uomini di Garcia fossero rientrati svagati, come chi crede di aver già acquisito il risultato; ciò che invece si fatica a capire è il panico palpabile che si leggeva sui volti dei romanisti appena hanno preso il goal del provvisorio 2 a 1. Pietrificati. E ovviamente è arrivato il pareggio e a quel punto la Roma è sparita. Avrebbero potuto prendere anche il terzo, e sarebbero finiti tutti a fare la fila dallo psichiatra.

Eppure la Roma è piena di uomini esperti, abituati a disputare certe partite, che se non hanno vinto tutto, hanno vinto molto. Fortuna che il Leverkusen è squadra assai limitata, specialmente in difesa e trova, sul finire, il modo per farsi del male, concedendo un rigore in una situazione di gioco confusa, che poteva essere sbrogliata meglio.

Alla fine il risultato premia i giallorossi, ma su come è maturato, c’è ancora molto da riflettere.

Piccolo appunto finale: ma davvero Iturbe è stato pagato 30 milioni?

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