18 Giugno 2016 - 12:01

La Russia dell’atletica non prenderà parte ai giochi di Rio

russia

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La Russia non sarà presente a Rio con la squadra di atletica lo ha deciso la Iaaf (l’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica) durante il consiglio dei 24 membri riunito a Vienna. E’ stata in questa sede confermata l’esclusione dell Russia dalle competizioni olimpiche di Rio, dove non sarà presente la delegazione dell’atletica. L’organo preposto al controllo delle federazioni di atletica ha escluso la Russia a causa del mancato inasprimento dei controlli antidoping all’interno della federazione e del tentativo blando e poco incisivo di arginare il problema all’interno del sistema sportivo.

La task force anti corruzione presieduta dal norvegese Rune Andersen non ha rilevato nel tempo significativi progressi per quanto riguarda la cessazione del fenomeno, e si è venuto a sapere che fino alla scorsa settimana alcuni membri della squadra di atletica russa avrebbero tentato si eludere i controlli antidoping, interropendo anzitempo una gara e occultando all’interno del proprio corpo una sacca di urina al fine di alterare il test. Il CIO (comitato olimpico internazionale) passa la palla direttamente allo Iaaf, asserendo che è loro responsabilità la valutazione caso per caso degli atleti russi che faranno ricorso.

doping

Il Presidente della IAAF Sebastian Coe

Il Presidente Putin aveva chiesto clemenza nei confronti degli atleti, affermando quanto fosse ingiusto punire il gruppo per colpa dei singoli, e che non era possibile l’esistenza di “doping di stato“, in quanto la responsabilità dovrebbe essere sempre personificata. Manca ancora un po di tempo ai giochi di Rio, ma se la sentenza dovesse essere confermata sarebbe un colpo pesantissimo per l’atletica russa e in generale per quello che le Olimpiadi rappresentano in termini di unione tra i popoli e comunione di ideali. Solo nel 1984 non vi furono atleti russi presenti nelle competizioni di atletica a Los Angeles, in virtù del boicottaggio dei giochi da parte dell’allora Unione Sovietica.

Intanto sullo stesso presidente della Iaaf si allunga l’ombra del sospetto. Sebastian Coe deve infatti rispondere alle accuse dei pm inglesi riguardo ad alcuni tentativi di occultare le prove a carico degli atleti russi durante i Mondiali di Atletica Mosca 2013. All’epoca era vice-presidente, e pare davvero molto sospetto che adesso l’organizzazione voglia condannare un reato per in quale meno di tre anni fa, secondo le ipotesi degli investigatori, aveva invece cercato di chiude un occhio. Staremo a vedere se i singoli atleti o la federazione stessa farà ricorso.

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