22 Aprile 2015 - 18:08

Scimmie, i Management del dolore post-operatorio tra progresso ostentato ed evoluzione sognata

“È come se una scimmia uscisse dalla giungla e ascoltasse John Lennon”, recita il ritornello di Scimmie, il singolo dei Management del dolore post-operatorio che Immagina e dissacra i tentativi evolutivi del mondo, auspicando al contempo un universo migliore

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Si intitola Scimmie il primo singolo estratto da I love you, il nuovo album dei Management del dolore post operatorio, in uscita per La Tempesta Dischi. Le strofe del brano ironizzano su un futuro in cui tutti saranno immortali, in cui l’economia non sarà più regolata dal denaro e dalla corsa alla ricerca di un lavoro, in cui le macchine faranno ogni cosa al nostro posto, rendendoci immuni da ogni malattia. Un universo “moderno” al punto da rendere superflui i sensi di colpa, clonando senza problemi tutte le “belle persone” che matureranno in un contesto simile.

Ho un amico se ci parli un paio d’ore
non ha nulla da invidiare a Cicerone
Mi ha spiegato che in futuro non si muore
mi ha giurato che non si userà il denaro
scimmiee che non ci sarà motivo per andare a lavoro
avremo macchine che fanno al posto nostro
Le malattie saranno solo un brutto ricordo
e al posto degli organi interni ne avremo di nuovi d’acciaio
non perdono un colpo, perfetti e splendenti

Saranno molto contenti sì! pure i vegani
perché non c’è motivo di mangiare gli animali
Moltiplicheremo il cibo (questo sì che è un miracolo)
con le stampanti tridimensionali
E senza santi e senza soldi non ci sarà più la guerra

E vivremo senza paura e senza sensi di colpa
e saremo finalmente moderni
non ci saranno più i preti
E tutti fanno l’amore come gli pare
ed anche i maschi potranno partorire
E a tutte quante le belle persone
noi gli faremo la clonazione!

Un modo diverso di sognare o una critica alla corsa disperata a sostituire ogni funzione vitale con la tecnologia? Nel ritornello forse possiamo trovare la risposta.

È come se una scimmia uscisse dalla giungla
e ordinasse un gin lemon
È come se una scimmia uscisse dalla giungla
e ascoltasse John Lennon

La corsa all’evoluzione dovrebbe seguire un percorso coerente e sensato, senza fuoriuscire dal contesto delle sue effettive possibilità di realizzazione e di ‘normalità’. Il riferimento a John Lennon ha portato alcuni a definire Scimmie come una versione tecnologica di Imagine.

Beh “come John Lennon” è sbagliato. Forse volevano intendere che abbiamo Immaginato un mondo senza guerra, senza fame, senza denaro, senza paradiso, e senza gente che ammazza e che muore. Sognatori come John Lennon, o coglioni come John Lennon?
Video by NoText, un video che documenta la cruda realtà, cercando di sputare in faccia ell’estetica buonista e dominante del “bello”.

ha commentato il gruppo attraverso la propria pagina facebook.

E chi vivrà vedrà

Io mi vergogno di essere stato una scimmia

Il brano, che si chiude con questa frase emblematica, è dedicato al Prof. Claudio Di Bene di Lanciano, il “guerriero tecnologico”, protagonista del video realizzato dal collettivo No Text con immagini girate a Lanciano, Milano, New York, Londra e l’Indonesia.

“Questo video non è una ricerca estetica ma una cruda documentazione della realtà. Per girare è stato utilizzato ogni tipo di supporto digitale, cercando di neutralizzare la qualità visiva delle immagini. Le informazioni sono emotive e geo-localizzate. In un’epoca dove la produzione di immagini ad alta qualità è generalizzata, il ruolo dei nuovi film maker è quello di azzerare ogni opzione estetica per modificare la fruizione, cercare un nuovo sguardo sul reale. La Qualità video è un’arma conosciuta, la vita rimane incomprensibile.”, ha dichiarato il collettivo No Text a proposito del video.

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