13 Novembre 2016 - 13:00

Scuola Medica Salernitana, ieri e oggi: il racconto del Prof. Bifulco

Scuola Medica Salernitana, tra passato e presente. Il Prof. Bifulco, Presidente della Facoltà di Medicina di Salerno, ne racconta storia e modernità

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Regimen Sanitatis, l’opera che contiene i precetti della Scuola Medica Salernitana.

Se ti mancano i medici, siano per te medici queste tre cose: l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta”.  Si condensa in questi versi la summa dell’insegnamento salernitano, che suggerisce uno stile di vita tranquillo e un’alimentazione corretta. Ma è solo uno dei principi che la Scuola Medica Salernitana ci ha lasciato in eredità, raccolti nel Regimen Sanitatis, che ne rappresenta il testamento culturale.

La Scuola Medica Salernitana è stata la prima e più importante istituzione medica d’Europa. Salerno ne è stata la culla. Ha accolto la sua nascita, nel Medioevo.

L’ha vista crescere e svilupparsi attraverso le epoche successive. E infine l’ha vista sfiorire, nel lontano ‘800, quando Gioacchino Murat, attraverso la riorganizzazione dell’istruzione pubblica, attribuì esclusivamente all’Università di Napoli la facoltà di conferire lauree. Il 18 ottobre 2005 è risorta da quelle ceneri, grazie all’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Salerno, che costituisce la legittima erede dell’antica tradizione medica salernitana.

Se precetti risalenti ad epoche così lontane dal nostro tempo restano impresse nella memoria storica e nel background culturale, è merito di chi ne recupera valore ed importanza.

Il Prof. Bifulco e la Scuola Medica Salernitana

L’interesse per lo studio della Scuola Medica Salernitana nasce fin dai miei primi anni a Salerno. Arrivavo da Catanzaro in qualità di Professore di Patologia Generale presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Salerno. Rimasi affascinato dalle storie e leggende che avevo letto sulla Scuola Medica e decisi di dedicarmi a questo interesse, intimamente connesso alla passione che ho da sempre coltivato nei confronti della Storia della Medicina”, spiega il Prof. Maurizio Bifulco, attuale Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Salerno.

L’importanza della Storia della Medicina.

“Lo studio della Storia della Medicinasostiene Bifulco – non è soltanto un modo per comprendere l’evoluzione del pensiero medico – scientifico e le conquiste della medicina, ma anche uno strumento per non dimenticare gli errori del passato in campo medico e soprattutto per non ripeterli in futuro. È per questo che ritengo sia fondamentale la conoscenza della storia della medicina nel bagaglio culturale di un medico”.

L’eredità, quanto mai preziosa ed illustre, dell’antica ars medica salernitana, ha trovato il dovuto riconoscimento nella fondazione della Facoltà e soprattutto nella denominazione ad essa attribuita, che va ben oltre l’aspetto meramente simbolico.

“L’attuale denominazione del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria ‘Scuola Medica Salernitana’ ricollega idealmente la nostra moderna scuola di formazione dei futuri medici con quella che è stata la prima Schola Studiorum in Medicina, di cui è erede culturale a tutti gli effetti”, riferisce Bifulco.

A dimostrare ulteriormente il fil rouge teso tra la Schola del Medioevo e l’attuale Facoltà di Medicina, è stato l’inserimento della Storia della Medicina tra le materie di studio degli aspiranti camici bianchi, fortemente voluto dal Prof. Bifulco.

E’ ormai dall’anno accademico 2014 – 2015 che l’insegnamento della Storia della Medicina è stato inserito nel piano di studi dei nostri Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e più recentemente (dallo scorso a.a. 2015 – 2016) anche in Odontoiatria e Protesi Dentaria.”

Gli studenti hanno risposto con entusiasmo e dedizione.

“Vederli seguire le lezioni con passione ed interesse mi riempie d’orgoglio – afferma con emozione il Prof. Bifulco – soprattutto perché studio anch’io insieme a loro. È come tornare tra i banchi di scuola, coinvolto dalla storia della cultura medica del Medioevo, affascinato dalle vicende di quel passato che ancora ci appartiene e dal quale possiamo imparare tanto. La storia ci insegna le criticità. La storia della medicina, in particolare, ci insegna l’evoluzione. Ci fa vedere quanto la medicina è cambiata. Quanto si è sviluppata. Quante cose sono state scoperte. E quante possiamo, nel nostro piccolo, riscoprire per riappropriarci di principi ancora attuali, moderni“.

Il ruolo delle donne, ad esempio. In campo medico come nella società. Trotula de Ruggiero, la più celebre delle mulieres salernitanae, insegnava ed operava nel contesto della Scuola Medica a Salerno, e ne divenne un punto di riferimento.

Si erge, dunque, quale esempio di emancipazione femminile, di autodeterminazione, di autorevolezza, in un’epoca quale il Medioevo spesso additata come antiquata. O ancora, la fusione ed integrazione tra culture diverse. Vuole, infatti, un’antica leggenda che l’ars medica sia nata a Salerno dall’incontro tra quattro maestri, Helinus, Adela, Pontus e Salernus, ovvero un ebreo, un arabo, un greco e un salernitano. Dall’unione dei loro saperi avrebbe avuto origine quella scuola che ha poi insegnato la medicina al mondo intero. Tale fusione di conoscenze di multiforme provenienza si pone alla base di quel sincretismo culturale che produsse a Salerno risultati artistici, culturali e scientifici originali e raffinati.

La modernità della Scuola Medica Salernitana

“Ripercorrere i passi compiuti nel passato – ribadisce Bifulco – non è un processo anacronistico. Al contrario, la ricostruzione delle tappe che hanno portato alla scoperta di un farmaco o di una malattia ci consente di dare loro il giusto valore storico e di attualizzarne l’importanza. È quanto di più appassionante possa esservi nello studio della medicina. Dalla ‘serendipità’ che ha caratterizzato la scoperta della penicillina all’igiene delle mani, risalente a Trotula. Passaggi fondamentali questi per riappropriarci delle nostre origini. E per prendere spunto da esse.”

La storia della Scuola Medica Salernitana meritava, dunque, uno spazio adeguato tra le discipline oggetto di studio dei futuri medici, quale faro per la formazione medica del presente e soprattutto del futuro. “Il territorio salernitano – sottolinea Bifulco – vanta un così illustre passato legato alla Scuola Medica che, seppure molto studiata dal punto di vista storico e letterario, risultava fino a pochi anni fa trascurata dal punto di vista medico – scientifico. Gli studi e le ricerche condotti dall’Unità di Ricerca in Storia della Medicina, che ho istituito nel nostro Dipartimento e che si avvale della partecipazione fondamentale della Dott.ssa Simona Pisanti (salernitana doc), sono volti ad un’indagine dei testi della scuola per quanto riguarda i contenuti medici e farmacologici. Oggetto di tali studi sono numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali che hanno consentito la diffusione della conoscenza della nostra Scuola Medica Salernitana presso medici, scienziati e studiosi di tutto il mondo.”

Toponomastica del campus di Baronissi: le strade portano il nome di illustri personaggi della Scuola Medica Salernitana.

Toponomastica del campus di Baronissi: le strade portano il nome di illustri personaggi della Scuola Medica Salernitana.

Ulteriore segno tangibile del collegamento storico e culturale tra Scuola Medica Salernitana e attuale Facoltà di Medicina è rappresentato dalla toponomastica del campus di Baronissi, conferita dal Presidente di Facoltà Bifulco, a sancire una continuità profonda, concreta, e non solo simbolica, tra queste due realtà.

Le strade portano, infatti, il nome di illustri esponenti della Scuola, quali la stessa Trotula de Ruggiero, e anche Alfano di Salerno e Ruggero Frugardo, i quali hanno dato impulso allo sviluppo dell’ars medica attraverso l’elaborazione di trattati medici sulle terapie e sullo studio dei vegetali il primo, sulla chirurgia il secondo.

 

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