8 Febbraio 2015 - 12:05

Sergio Mattarella: il ritorno della DC

Sergio Mattarella, a una settimana dalla sua elezione, vede tutti riempirsi la bocca del suo nome, ma chi ne conosce realmente la storia, o almeno quella che rappresenta?

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L’immagine di Sergio Mattarella stampata nella mente dei più attenti è quella che lo immortala seduto tra Andreotti e De Mita, un vivido ricordo di anni in cui i demagoghi cristiani operavano sulla falsariga di una parsimoniosa retorica mentre s’istituzionalizzava (o istituzionalizzavano?) il clientelismo e diveniva pressante la concussione mafiosa dello Stato. 

Sergio Mattarella e Ciriaco De Mita

Sergio Mattarella e Ciriaco De Mita

Quel mal celato presenzialismo è l’essenza stessa della Democrazia Cristiana, che oggi, con il benestare del figliol prodigo Renzi, si rigenera nel suo attaccamento alla poltrona. Un disegno politico ben strutturato, che impensierisce non poco, alla luce della coercizione di voto di stampo “pseudo-mafioso”, denunciata in Parlamento dal Movimento 5 Stelle: un fenomeno endogeno, mai estinto, di malgoverno. E prontamente, per i meno attenti, ecco spuntare il satirico monito di Maurizio Crozza: “I democristiani sono come i rotoloni Regina: non finiscono mai”.

È pur vero che tra tutti i democristiani, sicuramente il neoeletto Presidente è quello che ha la faccia più pulita, o meglio, quella meno citata in processo. Questo suo essere al di sopra delle parti, forse si deve all’onta indignitosa della politica che l’ha solo sfiorato o forse a un’immagine ripulita attraverso il sangue del fratello, Piersanti Mattarella, Presidente alla Regione Sicilia, assassinato da Cosa Nostra il 6 gennaio 1980. Piersanti fu negli ultimi anni politici un esempio d’intransigenza morale e onestà governativa, ma come Sergio, era anche figlio di Bernardo Mattarella, figura quasi mitologica della Sicilia occidentale, di cui era indiscusso padrone nell’omertà generale.

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Ora Sergio Mattarella a chi somiglierà di più? Al fratello Piersanti o al padre Bernardo? Il Presidente della Repubblica, per carica, dovrebbe distanziarsi dal ricordo di un Sergio Mattarella parlamentare, di un Sergio Mattarella che durante Tangentopoli subì un processo per un finanziamento illecito da parte del costruttore Filippo Salamone, o da quello di un Sergio Mattarella pessimo Ministro della Difesa. E molti oggi sono pronti a credere al suo giuramento e a sostenerlo, e non prevedendo il futuro, nel nuovo ruolo, un redento Mattarella, potrebbe davvero operare nel giusto.

Matteo Renzi segue le orme della DC e quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Matteo Renzi segue le orme della DC e quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Ma è davvero possibile elevarsi da una mentalità democristiana? Ecco allora che rifà capolino l’immagine del triangolo democristiano, dove il defunto Andreotti viene sostituito dallo sprezzante rottamatore Matteo Renzi, il fautore di un’Italia giovane, che però dipende ancora troppo dai “padri” e dalle loro colpe, come proferiva il lungimirante Pasolini.

E a Crozza che stupito, nella prima imitazione di Sergio Mattarella, si vede impegnato a ritrarre le labbra in un costipato stiramento, viene da ricordare che nessuno ha mai visto sorridere uno della DC, perché occultavano anche quello.

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