2 Dicembre 2016 - 15:48

Il racconto del sesto Live Show di X Factor

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La sesta puntata di X Factor tra grandi esibizioni e momenti da cancellare, in attesa della semifinale di giovedì e gli inediti dei concorrenti

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Arrivati a questo punto della competizione, dove il livello dei concorrenti è molto alto, risulta difficile trovare prestazioni estremamente negative ed è per questo che, in attesa degli inediti della prossima settimana, ci limiteremo ad analizzare le prestazioni dei ragazzi in gara senza i consueti Top e Flop.

ANDREA: Lo ripetiamo sin dalle prime puntate, Andrea è un cantante già pronto che ha ben poco a che fare con il mondo di X Factor. Il suo talento è cristallino, è uno splendido interprete ed è il miglior chitarrista che abbia mai calcato l’X Factor Arena. “Wonderwall” degli Oasis è la classica canzone che rischia di “mangiare” i concorrenti, Andrea però riesce (come sempre) a rendere il brano sofisticato e diverso dall’originale, creandone una propria versione. Nella seconda esibizione si conferma uno straordinario interprete, cantando con delicatezza una pietra miliare degli anni ’80 come “Please, Please, Please Let Me Get What I Want” della band inglese The Smiths.

SOUL SYSTEM: I Soul System sono senza dubbio i performer migliori di questa edizione: tengono il palco come pochi in Italia, hanno già una personalità definita, hanno un’intesa sul palco eccezionale e in più sono ottimi musicisti. Le due esibizioni non sono state delle migliori, durante “Feel Good Inc.” ci sono state numerose imprecisioni, la situazione è leggermente migliorata con “Where Is The love?” che, al netto di un grande arrangiamento grazie all’orchestra presente in Arena, è stata al di sotto delle aspettative, nonostante una buonissima qualità. La speranza è di poter ascoltare un grande inedito Giovedì.

GAIA: A questo punto della gara andare in ballottaggio non è indice di inadeguatezza (tranne che nel caso di Loomy), bensì di una prestazione non del tutto convincente nonostante l’evidente talento. Gaia paga una prestazione non all’altezza come Eva e Silva Fortes prima di lei. Mentre in “Let It Go” di James Bay la giovane cantante ha mostrato una discreta confidenza con un brano meno Pop e tendente al Folk, i problemi sono risultati evidenti durante la seconda esibizione. Nella seconda manche infatti Gaia si è esibita con “Come Foglie” di Malika Ayane mostrando evidenti debolezze nell’interpretare brani italiani, oltre che errori tecnici abbastanza pesanti a questo punto della competizione.

EVA: Eva aveva molto da dimostrare in questa puntata dopo il discusso ballottaggio della settimana scorsa, e dimostra infatti tutto il proprio talento. Se “Mad About You” lascia un po’ l’amaro in bocca a causa di un lento ed impreciso inizio (nonostante l’esibizione più che buona nel complesso), “Senza Fine” è l’interpretazione migliore della serata. La cover del celebre brano di Gino Paoli è speciale, delicata e potente, con la sola forza della sua voce Eva ci porta in un mondo diverso, in un mondo lontano dai talent.

LOOMY: Il fortunatissimo (non artisticamente) percorso di Loomy termina qui, con la sua “classica” esibizione senza rischi e senza momenti da ricordare. Loomy era anni luce indietro gli altri concorrenti, e si era reso protagonista di una spiacevole involuzione, se il rap sfoggiato nel primo Live Show era sorprendente grazie alla varietà di stile, nelle puntate successive abbiamo assistito ad una graduale involuzione verso un unico stile, quello lento e mediocre dei vari J-Ax (post Articolo 31) e Fedez.

ROSHELLE: Roshelle ha cantato con naturalezza, è stata tecnicamente ineccepibile ed ha tenuto il palco molto bene (come non aveva fatto durante lo scorso Live Show). Nonostante le due buone performance la sensazione è che Roshelle sia una bravissima cantante, ma non allo stesso livello di Gaia ed Eva, l’unica cosa che la rende davvero speciale è la sua attitudine alle strofe rappate, ed è un vero peccato che Fedez abbia deciso di non insistere su quella strada. Inoltre, l’inedito di Roshelle è quello che si attende con maggiore curiosità, sperando che faccia leva sulle sue caratteristiche forti.

I GIUDICI

FEDEZ: Fedez è stato piuttosto incolore durante questa puntata nelle scelte e nei commenti. Con Roshelle ha deciso di non rischiare assegnando brani senza particolari difficoltà, l’unico rischio della serata se l’è preso con la seconda assegnazione per Gaia sbagliando clamorosamente e riuscendo ad evidenziare i pochissimi difetti della sua concorrente.

ALVARO SOLER: Sulla carta le scelte di Alvaro sono tutte giuste, “Fell Good Inc.” e “Where Is The Love?” sono canzoni estremamente adatte alle caratteristiche dei Soul System, il grave problema è stato però quello dell’arrangiamento troppo scolastico e senza mordente. Il cantante spagnolo poi è un fantasma che si aggira per la X Factor Arena, troppo spesso assente e ma incisivo.

MANUEL AGNELLI: Manuel ha portato gli Smiths, gli Oasis, i Radiohead, David Bowie, Johnny Cash, Bob Marley ed Iggy Pop ad X Factor, solo questo gli vale il titolo di miglior giudice della storia del talent. Poi ci aggiunge delle stoccate ad Arisa (sintetizzando tutto ciò che abbiamo detto nei nostri articoli su Rosalba Pippa) e l’amore incondizionato di tutto il pubblico di X Factor esplode incontenibile. Oltre che il migliore, è anche il giudice più amato della storia del programma, basta farsi un giro sui social.

ARISA: L’incompetenza di Arisa non diverte più, mette solo tristezza. Sky ha fatto davvero una pessima figura richiamando un giudice che fa dell’ignoranza musicale la propria bandiera. Inoltre l’attacco a Manuel a fine puntata è vergognoso e fuori luogo. “Agnelli non vede l’ora di scagliarsi contro una donna, sta proprio utilizzando X Factor come palestra per esercitare il suo odio verso i più deboli” è il pessimo sfogo infantile di chi non sa cosa rispondere. Manuel ha una moglie ed una figlia di soli 8 anni, cosa che rende le accuse ancora più gravi ed intollerabili. 

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