12 Maggio 2015 - 15:07

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

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Mi trovo qui, davanti ad un caffè, con l’indolenza stravaccata su una di queste sedie del bar. Il paese, tanto per dare un senso al siparietto che vorrei allestire al cospetto della vostra attenzione, è un borgo del napoletano che sta alla raccolta differenziata come le infradito stanno alla cravatta.

Ma lasciamo la parola ai protagonisti.

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

<Guarda, vedi qua! Non si capisce niente: munnezza a destra, munnezza a sinistra…viviamo nell’epoca della munnezza, non ci stanno santi! Tra un poco, accanto ai segnali stradali, dovranno mettere i segnali della spazzatura: obbligo di munnezza a destra, divieto di sosta per la munnezza…>

<Al nord, è tutto un’altra cosa, caro Giacchino. Quando sono stato a Milano, addirittura ho visto le guardie che facevano la multa a quelli che buttavano le carte per terra.>

<Eh, ma voi non sapete niente! Ieri sera, al primo canale… a quel programma dove ci stanno il padre e pure il figlio…>

<…e lo Spirito santo, mastro Giuà! Si chiama Supequacc!>

<Eh, proprio quello lì! In tutti i modi, facevano vedere che a Brescia hanno costruito una specie di inceneritore per la munnezza, come ce l’abbiamo pure noi qua, dalle nostre parti. Però, mentre da noi puzzano e buttano fuori aria sporca e fetente, lì invece, al nord, addirittura (non so come fanno!) ci riscaldano l’acqua delle case e pure gli appartamenti! Eh, eh, eh… date retta a me, che ho fatto la campagna di Russia; i nordisti sono come gli ebrei, c’hanno la mente fina!>

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

In un giorno di estate anticipata, siparietto sulla munnezza

<Avete capito proprio bene, mastro Giua’! Eppoi ci lamentiamo di Salvini, della Lega….sapete che vi dico? Secondo me quello ha ragione: loro sono più cristiani di noi, non ci sta niente da fare!>

<Per me, ci vorrebbe Mussolini…tu sporchi, fai la munnezza? Olio di ricino, e così t’impari!>

<Bravo, don Peppino, avete detto proprio bene!>

Il giorno dopo, in una predisposizione d’animo del tutto diversa da quella del bar, incrocio don Peppino alle poste.

Don Peppino ritira la pensione. Esce ciondolante dall’ufficio postale. Si mette una caramella rigorosamente all’anice in bocca.

Dopo aver inveito contro un sacchetto di munnezza che per poco non gli fa perdere l’equilibrio, naturalmente, butta la carta per terra.

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