30 Novembre 2016 - 20:11

Siria, ostaggio italiano: “Se non interverrete mi uccideranno”

Siria

Sergio Zanotti, cittadino italiano originario di Brescia, è prigioniero in Siria da 7 mesi, nelle mani di un gruppo di jihadisti non identificati.

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Siria – Secondo il sito russo NewsFront, l’uomo italiano avrebbe chiesto l’intervento del proprio governo al fine di evitare la sua esecuzione. Da quanto si apprende dalla Farnesina, le autorità stanno lavorando al video da giorni. Abu Jihad, il terrorista che avrebbe diffuso il filmato, ha dichiarato: “Un anno fa abbiamo ucciso un giornalisya norvegese, il suo governo ha giocato con noi e non ha accettato le nostre richieste”. Nel discorso si fa riferimento al reporter norvegese Ole Johan GrimsgaardOfstad, messo in vendita come schiavo dall’Isis per poi essere giustiziato nel 2015. Lo jihadista avrebbe inoltre esclamato: “Roma agisca o nei prossimi giorni invierò un altro video dell’italiano senza testa”. Ofstad venne inoltre ritratto nella rivista Dabiq insieme al giapponese Fan Jinghui. L’immagine dell’uomo conteneva anche una scritta: “è stato abbandonato dal suo governo, che non ha fatto del proprio meglio per comprare la sua libertà”.

Nel video mandato dai jihadisti alla Farnesina, l’uomo è inginocchiato all’aperto tra alcuni ulivi, con una folta barba e vestito con la tunica bianca, mentre un altro individuo vestito di nero è alle sue spalle con un fucile mitragliatore puntato sull’ostaggio. Il malcapitato avrebbe affermato: “Mi chiamo Sergio Zanotti, e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione”.

Alcuni mesi prima, Zanotti era partito dalla Turchia facendo perdere di sé ogni traccia. Yoland Mainer, ex moglie dell’uomo bresciano, ha dichiarato: “Da sei mesi sono in contatto con la Farnesina e mi è sempre stato detto di non parlare con nessuno della vicenda. Credo nel loro lavoro e spero che il padre delle mie figlie possa tornare a casa. Non so perchè sia andato laggiù, ma lo conosco bene e penso lo abbia fatto per aiutare un amico”.

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