9 Giugno 2017 - 08:55

Stealthing (nuova?) frontiera della violenza sessuale. Condannato in UK

Stealthing

Sempre più diffusa la nuova pratica sessuale dello stealthing maschile, che consiste nel togliere il preservativo durante un rapporto senza il consenso della partner. Questo comportamento, illegale in paesi come la Gran Bretagna, è considerato violenza sessuale

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Stealthing maschile è la pratica sessuale secondo la quale l’uomo, durante un rapporto con una partner che ha richiesto esclusivamente l’utilizzo della protezione, toglie il preservativo senza chiederle il consenso.

In paesi come la Gran Bretagna questa nuova (?) moda è considerata illegale. Un uomo ha subito una condanna di un anno per violenza sessuale: viene considerata infatti uno stupro.

Sono nati addirittura dei gruppi di supporto sul web di uomini che, considerati guru del sesso, danno consigli ad altri loro discepoli sulle tecniche migliori per esercitare la mano di velluto, neanche si trattasse di rubare portafogli su un autobus.

Che cos’è lo stealthing

Il motivo dello stealthing sembra essere il diritto dell’uomo di diffondere il suo seme. Megalomania maschilista. Assurdo come qualsiasi logica che lo riguardi.

Diversi studi, come quello americano di Alexandra Brodsly per il Columbia Journal of Gender and Law e riportato da Huffington Post, hanno evidenziato che questo fenomeno è stato analizzato fin dal 2013, diffondendosi sia nella comunità etero che in quella gay. Dunque, lo stealthing non è proprio una novità e non sono solo donne a subirlo. 

Le conseguenze

Molteplici i risvolti incresciosi e drammatici per la donna: si va dal tradimento della fiducia risposta nel partner, al rischio di malattie sessualmente trasmissibili, fino ad una gravidanza indesiderata. Secondo le testimonianze di diverse ragazze e donne, che non si erano accorte di aver completato il rapporto senza preservativo, nel momento in cui hanno scoperto di aspettare un bambino la risposta di lui è stata: “Non è affare mio. Sbrigatela da sola”.

Una violenza nella violenza, per una prevaricazione voluta ma ignorante delle conseguenze, che è sempre la donna a dover affrontare. È ingannata, costretta a prendere decisioni che magari in altre circostanze eviterebbe, oppure contagiata da malattie che possono comprometterle un’intera vita.

Una misoginia strisciante è la radice di questo atto così lesivo: la volontà di danneggiare deliberatamente e, soprattutto, fare in modo che le conseguenze durino il più possibile o che, meglio, siano permanenti.

Ostacolare, umiliare ed infine distruggere una donna è il fine ultimo di certi uomini e, si sa, per riuscire meglio nell’intento si colpisce laddove il dolore è più sentito: nell’autodeterminazione. Nella scelta di dire “no”, forzato e fino a doversi trasformare in un “sì”. Nella possibilità di una ribellione, anche fisica.

Una chiosa amaramente ironica: giacché non si tratta di cosa recente, in uso forse da più di quanto sappiamo, chissà quanti di questi uomini (?) sono nati nella stessa maniera, senza saperlo. [ads2]