14 Novembre 2016 - 13:27

Terrorismo, catturato in Sudan Moez Fezzani, reclutatore ISIS in Italia

Terrorismo, catturato in Sudan Moez Fezzani, reclutatore ISIS in Italia

Di origini tunisine, Fezzani è uno degli uomini più pericolosi, considerato l’organizzatore degli attacchi al museo del Bardo. Espulso dall’Italia nel 2012

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Il terrorista tunisino Moez Fezzani, conosciuto come Abu Nassim, considerato tra i reclutatori dell’Isis in Italia, è stato arrestato in Sudan. Avrebbe fatto parte, tra il ’97 e il 2001, di una cellula per la predicazione e il combattimento con base a Milano che reclutava uomini da inviare nei Paesi in guerra. Nel 2014 è stato condannato definitivamente a Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo; nel 2012 era stato assolto in primo grado e espulso dall’Italia.

Fezzani era ricercato in base a un mandato di cattura internazionale, dopo la condanna definitiva a 5 anni e 8 mesi, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo. E’ stato individuato in Sudan grazie al lavoro delle due agenzie di intelligence italiane.

Nato a Tunisi nel 1969, Fezzani è considerato militante di Al Qaida in Afghanistan, è noto per le sue attività nell’ambito di una delle formazioni satellite di Al Qaida, Ansar Al Sharia Tunisia. Catturato in Pakistan nel 2002, è stato detenuto nella base statunitense di Bagram e poi estradato in Italia. Nell’aprile 2012, dopo un periodo di detenzione, viene espulso in Tunisia.

Nell’estate 2013, raggiunge la Siria, per poi rientrare nuovamente in Libia nel 2014 dove recluta aspiranti combattenti. Era ricercato dalla Tunisia, per l’organizzazione degli attentati al Museo del Bardo e all’Hotel Imperial di Sousse.

Prima di diventare uno dei colonnelli dell’Isis, Fezzani ha vissuto a lungo in Italia. Lo ha raccontato lui stesso negli interrogatori davanti al giudice milanese Guido Salvini al momento del suo rientro in Italia dalla prigione di Bagram. Fezzani è emigrato dalla Tunisia negli anni Ottanta. In realtà lui ha doppia nazionalità libica e tunisina, ma è nato a Tripoli. Dopo il suo arrivo in Italia inizia a lavorare come manovale e bracciante agricolo. Gira mezza Italia prima di rientrare a Milano. Poi raggiunge il fratello a Bolzano e qui, insieme a lui, viene coinvolto in una storia di piccolo spaccio: “Vendevo hashish, poi sono diventato un uomo pio.

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