19 Novembre 2016 - 16:56

The Young Pope, finale di stagione: analisi

the young pope Jude Law

«Trovare o perdere? Alla fine dobbiamo trovare, non abbiamo scelta». The Young Pope di Paolo Sorrentino è un successo straordinario che emoziona fino all’ultima immagine

[ads1]

NARRAZIONE

[dropcap]«[/dropcap]Amare Dio perché è troppo doloroso amare gli uomini» si può leggere come la summa della narrazione a partire dal quinto episodio di The Young Pope, che mette in scena un papa giovane controverso raccolto in un’aurea di santità. La debolezza della sua fragile esistenza lo trasforma in un diabolico calcolatore mediatico, che erge mura sempre più alte di fronte alle esigenze dei fedeli e della Chiesa universale. Un papa che fa conoscere Dio attraverso il distacco, la chiusura, il mistero: sarà quest’atteggiamento a riportare i fedeli ad innamorarsi, a desiderare di unirsi a Dio, ad amarlo in maniera struggente.

young pope Diventano parte integrante i flashback che riportano Lenny, ora Pio XIII, alla sua infanzia e all’esperienza in orfanotrofio dopo essere stato abbandonato dai suoi genitori.

La continua ricerca della famiglia si misura con il miracolo della vita che avviene nel grembo di Esther, che concepisce il suo primo bambino riportando l’armonia nella sua vita matrimoniale. L’incontro con la politica fa emergere l’animo “immaginario” di Pio XIII, il quale serratamente dimostra l’intolleranza di fronte alle esigenze politico-sociali e culturali della comunità cattolica.

Il percorso, «l’avventura» come il padre spirituale Spencer più volte ripete, del papa giovane incontra quegli ostacoli che lo portano alla “stanchezza” sinonimo di inadeguatezza. La perdita del suo caro amico Andrew, una piazza San Pietro sempre più vuota e desolata, proiettano Pio XIII in una dimensione interiore nuova, di apertura verso l’altro. La ricerca di Dio coincide, a volte collima, con il disperato bisogno di riunirsi ai suoi genitori: ritorna ossessivamente il ricordo, che dalla disperazione porta all’idea di Pace attraverso l’esperienza vivificante in Africa. Il discorso senza volto del papa rivolto al Principe e alla folla mette in relazione le parole guerra e pace per arrivare ad identificare Dio nell’amore, citando S.Agostino, di cui gli uomini potranno fare esperienza “colpevolizzandosi” di pace.

young popeL’urgenza di amare, di ritrovare se stesso e la sua origine, raccontano Pio XIII come un santo, capace di modificare l’ordine della logica umana raccogliendosi nella preghiera. Alla morte del suo padre spirituale Spencer subentra il volto del giovane papa addolorato, chiuso in un pianto infantile. L’infanzia: l’ossessione di Lenny, a cui lega il ricordo dell’abbandono nell’orfanotrofio, da cui tenta di emanciparsi ogni giorno, ma rimane vittima del suo destino.

La mancanza del vero amore, il primo che ogni bambino incontra (quello dei genitori, in particolare della madre), guida Lenny e poi Pio XIII a cercarlo sempre, avendo perduto il più importante e rassicurante.

L’episodio nove si focalizza sul caso Kurtwell, accusato di pedofilia, portando al centro della scena Gutierrez: una New York periferica in cui incontra vite ai margini, sopraffatte dal conflitto di sopravvivenza e riscatto. Le indagini arrivano a buon fine, portando alla giustizia interna (Kurtwell confesserà al papa il suo passato di dolore e abusi) ed esterna (Kurtwell sarà “tradito dalla sua stessa malattia”).

the young popeSiamo giunti alla fine, dunque, quando Pio XIII ricolloca le persone nella loro origine, realizzando il suo progetto di “rivoluzionare” il Vaticano: suor Mary si occuperà del Villaggio della Bontà in Africa, Kurtwell sarà spedito in Alaska, Gutierrez sarà il nuovo segretario del papa, Voiello assumerà un ruolo meno politico mostrando il suo lato più umano, Lenny farà il suo primo discorso a Venezia nella speranza d’incontrare i suoi genitori. 

The Young Pope si conclude con Pio XIII commosso di fronte alla sua folla innamorata, desiderosa di contemplare quell’immagine santa tanto attesa e immaginata, ma i suoi genitori non cercano di avvicinarsi portando al definitivo distacco con l’uomo più potente del mondo: il papa, travolto da un malore, sorride guardando verso il cielo, sperando di poter abbracciare tutti dopo la morte.

[divider style=”solid” top=”20″ bottom=”20″]
FOTOGRAFIA[dropcap]L[/dropcap]a luce scrive le emozioni sui volti dei protagonisti, circonda di splendore il papa, mette in relazione gli oggetti della salvezza con il contesto. Dalla dialettica di luci e ombre, con cui Sorrentino interpreta il conflitto interiore del papa giovane, man mano si arriva ad una luce abbagliante che circonda Lenny, agli esterni ricchi di colori in cui i bianchi sono al centro dell’inquadratura. Una fotografia che cerca l’elemento bianco, si disperde negli effetti di colore della natura. Anche gli interni diventano più luminosi: il ruolo di Pio XIII è la terapia di Lenny, in continua ricerca di se stesso per confidare nell’amore divino. 

[divider style=”solid” top=”20″ bottom=”20″]

Regia[dropcap]P[/dropcap]aolo Sorrentino è un cultore dell’immagine, un pittore che cerca di sperimentare tutte le potenzialità di una ripresa cinematografica: si muove nello spazio come nel teatro, in cui ogni angolo può essere funzionale alla messa in scena. La sua è una presenza che cerca di portare il personaggio al massimo della sua espressività, che stimola l’immagine fino a concettualizzarla, andando oltre il valore semantico.

young pope

Jude Law e Stefano Accorsi in The Young Pope

Nello stile consolidato di Sorrentino interagiscono affluenze come i piani sequenza a mo’ di Stanley Kubrick, in particolare pensiamo alla scena della visione di Pio XIII dei papi precedenti a cui chiede la fonte di saggezza di un papato (ricorda molto la famosa sequenza nell’albergo in Eyes Wide Shut), ma Sorrentino è anche felliniano: suggestioni con suoni ricorrenti che portano al ricordo, improvvisi movimenti di macchina che passano da una situazione reale all’immaginazione, ambientazioni surreali, continua ricerca delle origini.

L’andamento dell’ultimo episodio di The Young Pope rievoca l’anima del film 8 e mezzo di Federico Fellini: la difficoltà di trovare la pace interiore se non attraverso la riconciliazione con i suoi genitori, con l’origine. Il potere del papa è dunque «un banale luogo comune», se non si trova l’amore. Riordinare le vite delle persone che l’hanno circondato è la sua unica possibilità per «lasciare il profumo del bene sulla terra».

[divider style=”solid” top=”20″ bottom=”20″]

Colonna-Sonora

[dropcap]I[/dropcap]l profano papa compie il percorso verso la santità della sua vita, della sua interiorità. La musica ne tratteggia il cammino con brani di repertorio che contengono il misterioso animo di Pio XIII: partiamo dalla sigla apocalittica, All Along The Watchtower, prologo di un uomo rivoluzionario per la storia della Chiesa e della religione cattolica, “attraversando” alcune delle opere più rappresentative.

young pope La nona ora di Cattelan, in tale prospettiva, è come un messaggio di rottura con il vecchio sistema per fare spazio alla moderna visione del papa giovane: Pio XIII non ama l’esibizionismo, ma cerca sempre l’essenza, il valore profondo dei gesti, a cui conferisce sempre un significato meditato, sacro o profano che sia, ma stabilisce un ordine nuovo dopo essere entrato in collisione con un sistema falsificante.

Senza un perché, Era de maggio, Sexy and I Know It,  Io, Mammeta e tu, Live is life (…): brani che entrano in empatia con altri di carattere sacro come Requiem, Op. 48: I. Introit, Ave Maria, Chamber Symphony No. 1, Op. 145, II. Andante per raccontare l’affannosa ricerca della salvezza, che come da The Young Pope possiamo percepire, è nella pienezza dell’umanità.

Più volte associato ad una figura cristologica da suor Mary, Lenny è una sorta di Cristo in fieri nella società contemporanea che lotta contro i “farisei” attaccati al potere, contro le ipocrisie e le apparizioni pompate della Chiesa che si tramutano in ostentazione e spettacolo della fede, ma con una mente brillante e rivoluzionaria trasforma la mediocrità dell’uomo in un potenziale straordinario, per fare della vita un continuo cammino verso la Redenzione.

the young popeIl dolore della sua condizione di orfano in terra sarà il germe del riscatto nella dimensione dopo la morte, dove nessuno sarà legato agli schemi sociali, ma saprà godere del sorriso di Dio.

Il Dio che Pio XIII presenta alla folla in piazza San Marco a Venezia è simbolo di gioia, armonia, sorriso, piacere interiore. E così, non è il mondo tra le mani a rendere un uomo felice, ma l’aver goduto dell’ amore originario. 

[divider style=”solid” top=”20″ bottom=”20″]

[taq_review] [ads2]