24 Ottobre 2016 - 16:29

Toy Story: il mondo dei giocattoli ed il mondo della nuova Animazione

toy story

Nel 1995, usciva nelle sale cinematografiche il primo lungometraggio d’animazione realizzato interamente in grafica computerizzata: Toy Story – Il mondo dei giocattoli.

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Realizzato dalla Pixar Animation Studios e distribuito dalla Disney – alba di una collaborazione lunga 16 titoli – e diretto da John Lasseter. Diventerà il primo di una lunga serie di successi nel mondo dell’animazione. Primo titolo della saga lunga 4 capitoli (di cui l’ultimo programmato in uscita per il 2018).

I protagonisti di questa serie sono i giocattoli di un bambino di nome Andy. Chi più chi meno, manifesteranno quella che è la dura vita del giocattolo: il desiderio di essere il pupazzo preferito, la paura di finire in cantina, e soprattutto, la rivalità nei confronti degli altri giocattoli. Il titolo infatti si apre con la festa di compleanno del bambino proprietario dei giocattoli protagonisti: durante i festeggiamenti, lo sceriffo con la corda di nome Woody, il dinosauro Rex, il pupazzo “smontabile” a forma di patata chiamato Mr. Potato (giocattolo molto in voga negli USA) ed altri giocattoli del piccolo Andy, sono in allarme in vista dei regali di compleanno del loro proprietario, che ricevendone di nuovi, potrebbe andare a scartare quelli vecchi.

Ad unirsi a loro, alla fine di una sonora e pirotecnica introduzione, ci sarà Buzz Lightyear. Niente di meno che uno Space Ranger. Eppure i vecchi giocattoli di Andy daranno volentieri il benvenuto al nuovo arrivato. Ben presto diverrà il passatempo preferito del bambino. Merito delle “tecnologie” avanzate di cui è dotato l’eroe spaziale. Sacrificando quello che prima dell’ultimo arrivo era il leader dei giocattoli, il povero Woody.

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Fermiamoci un attimo però. Ebbene sì: i giocattoli sono “vivi”. Parlano, interagiscono, hanno dei sentimenti. Toy Story rende reale, ciò che i bambini hanno sospettato almeno una volta. Giocattoli che prendano vita ogni qualvolta il bambino non c’è. E se questo titolo è finito tra i primi 100 film di maggior successo del cinema americano un motivo ci sarà.

Toy Story ha una trama avvincente. Un Road-Movie in cui i due protagonisti – inizialmente nemici tra loro – Woody e Buzz per via di sfortunati eventi si ritroveranno smarriti. Il ritorno a casa li metterà a dura prova ed entrambi dubiteranno della propria importanza. Woody capirà, nonostante il dolore, di non essere l’unico giocattolo di Andy. Accettando l’amore del bimbo nei confronti dei suoi “colleghi”. Buzz, invece, capirà cosa vuol dire effettivamente essere un giocattolo. Lui che si è sempre creduto per davvero uno Space Ranger in missione speciale su un altro pianeta.

Ricco di riferimenti e parodie di altri film (tra cui Shining e Star Wars). Presenti anche numerosi Easter-Egg in tema Disney-Pixar. In breve: serie di cameo o riferimenti più o meno nascosti referenti ad altri prodotti d’animazione dei due studi.

Accompagnato da un’ottima colonna sonora e senza dimenticare l’utilizzo di una nuova forma tecnica di produzione per un film d’animazione. Innovativa per il 1995 ed ispiratrice considerando i progressi dell’animazione a tutto il 2016.

Un film commovente e profondo, indimenticabile per la famosa citazione “Verso l’Infinito… Ed oltre!“. Ma analizzando meglio le sfumature del prodotto, probabilmente la citazione da annotarsi è quella che Woody regala a Buzz. “Fidati, essere un giocattolo è molto più bello di essere uno Space Ranger“.

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