16 Aprile 2016 - 19:46

Trivellazioni, a poche ore dal referendum un po’ di chiarezza

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Trivellazioni in mare: tra politica ed energia si sta perdendo il senso vero di questo referendum

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Il referendum abrogativo di domenica 17 aprile serve sostanzialmente a decidere se continuare le estrazioni di petrolio o gas anche dopo la scadenza delle concessioni (2018 circa) e finché i giacimenti lo consentano. Nello specifico la domanda è questa:

“Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”. Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa (22,2 chilometri).

La vittoria del sì chiaramente prevede lo stop alle estrazioni dopo la scadenza delle licenze.

Questo secondo molti ambientalisti è un bene perché consentirebbe all’ambiente di essere più pulito, una diminuzione dell’inquinamento e una diminuzione di malattie quali malattie respiratorie, tumori o di altro tipo presenti maggiormente nelle zone interessate dalle trivellazioni.

La vittoria del no consentirebbe invece di continuare a trivellare fino all’azzeramento del materiale estrattivo (esaurimento di gas o petrolio).

I sostenitori del no dicono che bisogna preservare questi giacimenti ed utilizzarli fino alla fine per il nostro fabbisogno energetico, e aggiungono che se questi siti estrattivi vengono chiusi sono a rischio circa 11.000 posti di lavoro.

Che si voti SI o NO è importante ricordare che il voto è un diritto e un dovere e va esercitato.

Detto questo purtroppo il valore di questo referendum è diventato inevitabilmente anche politico, con il sì che sembra contro Renzi e l’astensione che sembra pro-Renzi.

Il Premier è attualmente in carica e governerà (salvo imprevisti) fino al 2018; la polemica in atto è principalmente incentrata sul creare confusione e distogliere i cittadini dal proprio diritto di andare a votare.

Buon voto a tutti.

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