8 Novembre 2015 - 00:52

Il triste valzer del sistema partitico italiano

sistema partitico italiano

La nascita del nuovo soggetto di Sinistra e l’annuncio del Partito della Nazione a Roma rischiano di modificare ulteriormente il sistema partitico italiano. Quali saranno le componenti del nuovo apparato?

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Il sistema partitico italiano è uno degli apparati più complicati e, soprattutto negli ultimi dieci anni, più incline alle modifiche.

Dopo aver attraversato gli anni post-guerra, caratterizzati da una serie infinita di intrighi interni, e superato la crisi di inizio anni novanta, il nostro sistema sembrava aver assunto alcuni specifici connotati che lo rendevano, almeno in apparenza e solamente per quanto riguarda l’aspetto materiale (tralasciando quello “ideologico-organizzativo”), quanto più vicino alla stabilità.

Con la nascita del nuovo soggetto di sinistra, legato alla triade Vendola-Fassina-Cofferati, e le novità annunciate in determinate città (leggi Partito della Nazione a Roma), il futuro sistema partitico italiano potrebbe presentarsi, in un futuro non molto prossimo, ancor più rinnovato rispetto all’ultima volta.

Sistema partitico italiano

Infatti, il nostro sistema partitico potrebbe presentarsi come un “pluripartitismo impazzito” a struttura variabile, contraddistinto da cambiamenti repentini (a seconda del caso e della “convenienza”).

Nell’ambito della destra è facile ipotizzare l’avanzata della Lega Nord che, grazie anche al nuovo asse con Berlusconi, rischia di diventare la mina vagante di un’eventuale competizione elettorale.

L’ala destra dell’Italia potrebbe vedersi attribuire diversi consensi attraverso la politica “populista e conservatrice”, tipica del linguaggio utilizzato dal partito di Salvini , e potrebbe sfruttare l’ira e il malcontento popolare per diventare la spina nel fianco degli altri “competitors”.

Il centro, di ritorno con grande prepotenza, spetta, come dimostrato più volte nei fatti e negli “atti”, al Pd; in questo caso le alternative sarebbero due (Partito della Nazione, che includerebbe anche Forza Italia, o un contenitore simile che garantirebbe ospitabilità a NCD, UDC&co.) ma la sostanza rimarrebbe la stessa.

Grazie all’Italicum, questa forza si candida in maniera prepotente alla guida del Paese a qualunque costo; al fine di raggiungere il premio di maggioranza ( attraverso il 41% dei consensi) ed evitare l’eventuale ballottaggio, cercherebbe in ogni modo il maggiore consenso possibile.

Infine, come nelle più classiche competizioni tripartitiche italiane, l’ala sinistra, in cui confluiscono ex Pd delusi e Sel; come accaduto in altre occasioni, rischierebbero anche in questo caso l’emarginazione politica per poi tornare, come accaduto in passato, sui propri passi cercando l’alleanza con il Pd.

La nuova legge elettorale li penalizzerebbe più di tutti perché da un lato questa privilegia la “lotta” fra grandi contenitori (per il raggiungimento del premio di maggioranza o per l’eventuale ballottaggio) e dall’altro tende a favorire le alleanze a due forze (uno con vocazione maggioritaria e l’altro proporzionale, di solito fondato sui piccoli numeri).

Il sistema partitico italiano si prepara all’ennesima modifica e questa volta  la nostra Penisola passerebbe direttamente dalla “Seconda” alla “Quarta” Repubblica, sfiorando appena la “Terza”.

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