8 Aprile 2016 - 13:13

Venezuela: il Parlamento ha le ore contate

Venezuela: Nicolàs Maduro, Presidente

Il Parlamento del Venezuela a rischio chiusura: ferma la decisione del presidente Madura di limitare la manipolazione atta dall’Assemblea Nazionale

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Il Venezuela e le continue scosse pre-assestamento: stavolta però il sussulto è in procinto per cambiare quella che è l’immagine dello stato dell’America Meridionale.

Chavismo e golpismo, un pò come tra sciiti e sunniti, un paese diviso a metà. Nicolas Maduro, presidente del Venezuela eletto nel 2013, ha dichiarato di aver valutato come ipotesi quella di chiudere il Parlamento, eletto a dicembre e in mano all’opposizione. Su 167, 99 sono i seggi in mano a questa.

Al fianco del presidente, il costituzionalista chavista Hermann Escarra, di fronte all’ipotesi di chiusura del Parlamento ha deciso di seguire la vicenda proponendo una modifica che prevede un potere proprio del capo dello stato il quale può presentare un emendamento costituzionale confermato via referendum. L’emendamento in questione prevede un solo articolo.

Una battaglia a suon di referendum (“referendum trivelle”, ancora non hai deciso cosa votare? Vedi qui) : davanti alla possibilità che lo stesso Parlamento attraverso un referendum tenti l’impossibile per porre fine al mandato del presidente del Venezuela, Maduro ha precisato “se un giorno la borghesia corrotta arriverà al potere grazie alla sua guerra non convenzionale, il movimento rivoluzionario e il popolo intero scenderanno in piazza: sarà una insurrezione civico-militare e io sarà in prima fila per questa nuova rivoluzione”.

La decisione del presidente del Venezuela di chiudere di conseguenza anche l’Assemblea Nazionale, accusata di presunte manipolazioni, giunge dopo 60 giorni dall’inizio del suo mandato: i suoi deputati, eletti lo scorso dicembre, sono stati più volte definiti artefici delle peggiori politiche che hanno mano mano col tempo indebolito il chavismo ed i suoi capisaldi. Sciogliendo l’organismo unicamerale venezuelano, Maduro ritiene di poter “bloccare la strada al golpismo e alla manipolazione dell’Assemblea Nazionale”; assieme a questa dura batosta per il Venezuela, l’asso dell’erede di Hugo Chavez riguarda la legge sull’amnistia di prigionieri politici, già approvata lo scorso 3 aprile. Alla guida del Partito socialista unito del Venezuela, Maduro ha posto il veto sulla legge e con l’intento di dichiararla incostituzionale.

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