31 Dicembre 2015 - 17:58

#WallOfKindness, Il Muro della Gentilezza in Iran per soccorrere i meno fortunati

#WallOfKindness, Il Muro della Gentilezza in Iran per soccorrere i meno fortunati

Nonostante la delicata situazione irachena, in una terra dilaniata dalla guerra e dall’oppressione come l’Iran, c’è ancora voglia e tempo di dedicarsi alle buone azioni: nasce infatti #WallOfKindness, ovvero Il Muro della Gentilezza

[ads1]Si chiama #WallOfKindness, solidale iniziativa rivolta alle persone senza fissa dimora e a tutti coloro che vigono in condizioni di estrema povertà e che soffrono il freddo a causa dell’ inverno piuttosto rigido che sta attraversando l’Asia.

Il muro della gentilezza, consente di donare capi di abbigliamento nuovi o usati a chiunque ne abbia bisogno. I vestiti vengono posizionati in apposite grucce installate sui muri di alcune vie del centro.

La donazione viene fatta in forma anonima e durante le tarde ore della notte, in questo modo chiunque si trovi in situazione di occorrenza o viva per strada, può tranquillamente attingervi il mattino seguente.

Tutto ha avuto inizio in un giorno di metà dicembre, qualcuno ha piantato dei chiodi in un muro e ci ha appeso degli attaccapanni, sui quali nel giro di poche ore sono stati ammassati numerosi maglioni, pantaloni e cappotti.

“Se non hai bisogno, lascialo. Se ti serve prendilo”, questa la scritta impressa su quello stesso muro, uno qualunque della città di Mashad, nel nord dell’Iran, divenuta poi motto-slogan dei #WallOfKindness .

Grazie alla potenza virale del mondo dei social e in particolare dell’hashtag dedicato #WallOfKindness, la proposta nata dall’idea di un uomo che ha preferito mantenere l’anonimato, residente a Mashad , ha fatto impazzire gli utenti di tutto il web, i quali hanno fatto partire l’accorato appello «Tutto ciò di cui hai bisogno è un muro, un po’ di vernice colorata e qualche appendi abito».

L’hashtag invita all’allestimento di nuovi Muri della gentilezza dove poter lasciare i propri abiti inutilizzati e sta registrando già i primissimi  adibiti a guardaroba all’aperto della solidarietà.

Un gesto di estremo altruismo che arriva proprio sul finire di un anno complicato e getta le basi per l’inizio di uno nuovo che vuole segnare la rinascita di un popolo segnato, ma non sconfitto, come appunto quello iracheno. [ads2]