1 Agosto 2016 - 18:32

WhatsApp ci osserva, niente più privacy per gli utenti

WhatsApp al centro di polemiche, niente più privacy per gli utenti. Le conversazioni non spariscono dopo l’eliminazione

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Da diversi mesi WhatsApp sta provocando molteplici dissensi tra i suoi utenti, non è un caso infatti che molti di loro siano passati a servizi alternativi di messaggistica tra le più sicure, ad oggi, appare Telegram.

Il nuovo aggiornamento infatti ha scatenato i numerosi sostenitori della privacy e nel coro non mancano i più furbetti e i fedifraghi che, fino ad ora, dormivano sogni sereni pensano di cancellare ogni traccia di bugie e tradimenti con un semplice tocco. La notizia arriva a bomba e, da quanto riportato, sembrerebbe che le conversazioni rimosse da WhatsApp non vengono eliminate definitivamente. È un fulmine nel cielo sereno del servizio di WhatsApp ci osserva, niente più privacy per gli utentimessaggistica istantanea più usato, soprattutto da quando è stata introdotta la crittografia end-to-end per inibire hacker e malintenzionati mettendo al riparo dalla rete il transito dei messaggi da un telefono all’altro.

Jonathan Zdziarski, esperto di sicurezza su iOS, ha fatto una serie di test su un iPhone e studiato i backup locali e remoti. Dalla sua analisi sembra saltare fuori che pezzi di testo, le cosiddette “tracce forensi”, restano nel database dell’app anche dopo l’eliminazione. Strumenti software pensati ad hoc, quindi in grado di recuperare anche intere conversazioni.

La questione ritorna sul problema posto sin dal principio, quando le autorità avevano espresso non poche perplessità circa il veto da parte di WhatsApp, e quindi di Facebook che l’ha inglobata, di intercettare le conversazioni: la privacy va tutelata, ma nella conduzione di certe indagini, i messaggi possono essere la svolta per gli inquirenti. Zdziarski ha spiegato che l’impasse risiede nel database che WhatsApp usa per gestire la cancellazione di testi e immagini.

Si chiama SQLite e non rimuove istantaneamente gli elementi ma li inserisce in una lista rendendoli sovrascrivibili: soltanto quando al loro posto vengono “salvati” nuovi messaggi, quelli archiviati saranno cancellati. Il che vuol dire che più lunghe sono le conversazioni eliminate per intero, più difficile sarà sbarazzarsene perché la sovrascrittura WhatsApp ci osserva, niente più privacy per gli utentirichiede un arco di tempo maggiore.

Tuttavia, non esiste una tempistica universale, conversazioni risalenti a pochi giorni prima, paradossalmente, potrebbero sparire più in fretta di quelle cancellate da mesi. Il problema riguarda, comunque, tutti i sistemi che usano SQLite come database (anche l’app di messaggi Apple, ad esempio).

L’unico modo per eliminare davvero le chat, spiega Zdziarski sul suo blog, è quello di cancellare l’intera applicazione dal dispositivo. Insomma la cifratura delle conversazioni introdotta qualche mese fa dalla chat di proprietà di Facebook, usata da oltre un miliardo di persone nel mondo, protegge solo i messaggi in transito, ma non quelli salvati sul telefono. Anche iMessage di Apple, scrive Zdziarski, ha la stessa impostazione.

Negli ultimi giorni WhatsApp si è aggiornata ulteriormente introducendo la visualizzazione più grande delle “emoji” inviate singolarmente, la possibilità di fare lo zoom mentre si registrano video, la gestione in blocco delle chat per la loro archiviazione o eliminazione. Non sarà solo un modo per addolcire la pillola e calmare l’animo degli utenti furiosi?

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