Irpinia, 39 anni fa il disastro del terremoto: morirono 3mila persone
Il ricordo del terremoto in Irpinia resta vivo nelle menti dei sopravvissuti anche a 39 anni di distanza. Era un tranquillo pomeriggio di domenica
Uno degli anniversari che fa più male. Era il 23 Novembre 1980, un tranquillo pomeriggio di una domenica, quando l’Irpinia venne colpita da un violentissimo sisma registrato al grado 6.9 della scala Richter. Il bilancio fu un disastro. La Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale contano 3 mila vittime. Oggi sono trascorsi esattamente 39 anni da quell’evento tanto eccezionale quanto distruttivo, ancora chiaramente impresso nelle menti di coloro che l’hanno vissuto. Le polemiche per gli interventi giunti con troppo ritardo non si sono ancora placate.
Era una tranquilla domenica pomeriggio, quando alle 19.34 la terra ha iniziato a tremare con estrema violenza. La scossa è durata circa 90 secondi, tempo sufficiente per portare morte e distruzione ovunque. Il terremoto ha avuto un’intensità di magnitudo 6.9 ed è stato individuato ad una profondità di 30 km. Ad essere colpite furono le province di Avellino, Salerno, Potenza e Napoli. Ben 679 Comuni riportarono danni gravissimi alle infrastrutture oltre ad un bilancio delle vittime che con il passare delle ore continuava a crescere.
Le onde sismiche rasero al suolo intere case, ospedali, parchi e addirittura interi borghi. In un primo momento, l’entità del disastro non fu molto chiara. Solamente alcuni giorni dopo, grazie a delle riprese sconcertanti, fu chiara la gravità della situazione.
Il terremoto in Irpinia è da ricordare anche per le parole di Sandro Pertini, allora presidente della Repubblica: “Qui non c’entra la politica, qui c’entra la solidarietà umana. Tutti gli italiani e le italiane devono sentirsi mobilitati per andare in aiuto di questi fratelli colpiti da questa sciagura. Perché credetemi, il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi.”
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