Oro, aumento del prezzo a 1.814 dollari
Lieve aumento di prezzo dell’oro. Come mai la tendenza è sempre quella della crescita? Scopriamolo insieme in questo articolo
Oro in lieve aumento sui mercati. Una notizia che oramai non crea più scalpore. Il prezzo dell’oro subisce sempre fluttuazione, a tratti importanti, ma la sua tendenza è e rimarrà sempre in crescita.
Tom Brady, Chief Economist della Newmont Mining Corporation, ha visto come l’approvvigionamento di metallo da giacimenti è destinato a diminuire drasticamente nei prossimi anni.
Ci siamo imbattuti in una sua analisi che la nostra redazione ha ritenuto molto interessante riportare interamente:
“Nell’anno 1900 – dichiara Brady – la fornitura globale d’oro da miniere si attestò ad appena 12 milioni di once. Nel 1970, aveva raggiunto 50 milioni di once, in primo luogo incoraggiata dal successo delle esplorazioni minerarie condotte, in particolare, nel Witwatersrand in Sudafrica.
Durante questi settant’anni, le miniere sudafricane hanno generato circa il 45% della fornitura totale d’oro del globo e nel 1970 hanno raggiunto una percentuale record del 70% del totale globale. Nel decennio successivo, tuttavia, l’offerta sudafricana è scesa quasi del 20%, poiché le aziende minerarie hanno incontrato sempre maggiori difficoltà di approvvigionamento. Di conseguenza, le forniture globali da miniera sono scese.
Progressi tecnologici e le attrezzature all’avanguardia hanno fatto sì che la fornitura globale delle miniere sia più che raddoppiata negli anni ’80 e ’90, raggiungendo 85 milioni di once nel 2001. Il periodo più recente di crescita significativa nell’offerta delle miniere è iniziato nel 2009, guidato dal prolungato periodo di aumento dei prezzi dell’oro, da poco più di 250 dollari per oncia nel 2001 a oltre 1.700 per oncia nel 2012. Questo periodo di guadagni sostenuti ha consentito alle società di estrazione mineraria di espandere i budget di ricerca e sviluppo in modo aggressivo e l’approvvigionamento globale da miniere è schizzato a quasi 93 milioni di once. L’approvvigionamento da miniere cinesi è stato un altro fattore chiave, più che raddoppiato dai meno di 6 milioni di once nel 2002 a oltre 13 milioni del 2012.
Nonostante i progressi della tecnologia, tuttavia, i siti estrattivi sfruttabili in modo redditizio stanno diminuendo drasticamente come pure la produttività di numerose miniere attive al momento e le campagne esplorative. Nel 2002, ad esempio, la spesa globale per l’esplorazione di nuovi siti auriferi era di soli 80 milioni di dollari USA. Poi, è aumentata di ben il 25% annuo, fino ad un picco di quasi 10 miliardi di dollari nel 2012. Da allora, la spesa globale per la ricerca di nuovo oro è diminuita di oltre il 65%, attestandosi a circa 3 miliardi di dollari nel 2016.”
Per leggere il testo completo dell’analisi di Tom Brady (clicca qui).
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