9 Giugno 2020 - 09:44

Diffamazione, l’Ordine dei Giornalisti partecipa all’udienza su legittimità detenzione

Mottarone

La Corte Costituzionale si esprimerà oggi sulla legittimità della pena detentiva per diffamazione a mezzo stampa. Per la prima volta, partecipa all’udienza anche l’Ordine dei Giornalisti

Questa mattina, presso la Corte Costituzionale, si terrà un’udienza pubblica il cui scopo è quello di valutare la legittimità della pena detentiva in seguito alla diffamazione a mezzo stampa. Si tratta, quindi, di un’udienza volta alla revisione, nonché all’abrogazione, dell’articolo 13 della legge sulla stampa, la n.47 del 1948, e dell’articolo n.595, terzo comma del Codice Penale. La prima disposizione punisce la diffamazione a mezzo stampa con la reclusione da uno a sei anni e la multa non inferiore a 256 euro mentre la seconda – diffamazione aggravata dall’uso della stampa – viene punita con la reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore a 516 euro.

Per la prima volta, a partecipare all’udienza ci sarà anche il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, rappresentato dal presidente Carlo Verna che sarà collegato in videoconferenza dallo studio dell’avv. Giuseppe Vitiello di Napoli, il quale ha curato l’istanza per l’ammissione dell’Ordine all’udienza.

La categoria, rappresentata dal Consiglio nazionale dell’Ordine, è compatta nel chiedere l’abrogazione del carcere per i giornalistidichiara Carlo Verna, presidente del Cnog – ma questa pena afflittiva in vigore nel nostro Paese, come ha notato contrariato il Consiglio d’Europa, è questione tanto annosa quanto, aggiungiamo noi, vergognosa e non più tollerabile. La stessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte sollecitato i governi italiani succedutesi nel tempo a rivedere il reato di diffamazione. Sul giornalismo in Italia, purtroppo – conclude Verna – i temi concernenti le regole obsolete sono tanti e auspichiamo che, a partire dalla pronuncia della Corte che auguriamo vada incontro alla libertà di stampa, si possa avviare una revisione complessiva delle norme“.

Queste le dichiarazioni di Verna in vista dell’udienza che costituisce, già nel suo essere, una vittoria per la partecipazione anche dell’Ordine. Per l’occasione, anche il Sindacato Unitario Giornalisti Campania (SUGC) si è riunito a Napoli sotto lo slogan “No al carcere per i giornalisti e alle querele bavaglio“. In un periodo dove i doveri dei giornalisti sembrano sempre più incerti, come incerto sembra essere talvolta il diritto alla libertà di stampa, questa udienza potrebbe essere davvero una boccata d’aria.