Fendi fa dietrofront: “Equivoco chiarito sul Roma Pride”
Fendi fa marcia indietro: “Equivoco chiarito sul Roma Pride”. Autorizzato l’utilizzo fotografico del Colosseo Quadrato, ovvero di quello che una volta era il nazionale Palazzo della Civiltà
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Dopo le numerose polemiche esplose nell’ultimo periodo, che hanno visto protagonista la nota casa romana d’alta moda, Fendi, sembra essere tornata la quiete. Nei giorni scorsi, infatti,Fendi aveva più volte aveva lamentato “l’utilizzo indebito” dell’immagine del Palazzo della Civiltà -monumento di epoca fascista situato a Roma nel quartiere dell’EUR – nella campagna del Pride, “Chi non si accontenta lotta“, per pubblicizzare la storica parata che da oltre vent’anni attraversa la capitale e che quest’anno partirà da piazza della Repubblica sabato 11 alle 15.
Le immagini della discordia ritraggono, sullo sfondo del lancio grafico del Gay Pride, il Colosseo Quadrato, diventato da oltre un anno sede della doppia F della moda mondiale. Inoltre la maison romana, dopo aver finanziato la ristrutturazione, è diventata “licenziataria esclusiva dell’immagine del Palazzo” e del suo utilizzo. Tant’è che la manifestazione non sarebbe mai partita senza il consenso di Fendi, che, senza riserve, aveva imposto di eliminare e ritirare tutto il materiale nel quale figurava il Colesso Quadrato, accusando un “Indebito sfruttamento dell’immagine dell’immobile”.
Di rimbalzo Mario Mieli, tra i promotori del Gay Pride, ha replicato: “Il Colosseo Quadrato è simbolo della città, valore del Pride riconosciuto internazionalmente: non ritireremo campagna“.
Nel pomeriggio però Fendi fa marcia indietro con un comunicato pacificatore: “Da sempre per Fendi la valorizzazione delle diversità professionali, culturali e di genere è parte integrante della cultura della società, la quale in nessuna attività, interna o esterna, discrimina in base orientamento sessuale, identità di genere, razza, colore, sesso, religione, opinioni politiche, nazionalità, origini sociali, etnia, invalidità, età, stato civile o altra condizione personale. L’ambizione e la volontà di FENDI sono sempre state quelle di creare team di lavoro eterogenei che riflettano e rispettino le diversità, ritenendole un’importante fonte di arricchimento culturale. Fendi – prosegue il comunicato – ha chiarito l’equivoco con Roma Pride autorizzando l’utilizzo di Palazzo della Civiltà Italiana nella campagna sostenendo, quindi, la manifestazione del Roma Pride 2016 che si sta tenendo in questi giorni a partire dal 3 giugno fino al 12 giugno e che avrà come momento principe la Grande Parata dell’11 giugno. Il Roma Pride e il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli sono lieti di constatare l’impegno di Fendi con tutta la comunità LGBTQI e la rinnovata collaborazione che ha unito Fendi e il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli fin dagli anni Novanta“.
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