27 Novembre 2018 - 17:23

La Spada nella Roccia che Disney estrasse per guidare il Cinema

la spada nella roccia

La spada nella roccia (The Sword in the Stone) è il classico Disney numero 18, l’ultimo prodotto prima della morte di Walt Disney e l’ultimo a cui prese supervisione. La Disney saluta il suo fondatore con un film che insegna come dovrebbe crescere un bambino

34 anni di carriera, 59 nomination e 26 premi, 4 dei quali onorari per le creazioni di Topolino, Biancaneve, Fantasia e infine per la carriera e il contributo al mondo del cinema.

Il 15 dicembre 1966, all’età di 61 anni, a causa di un tumore al polmone, morì Walt Disney.

Tutto il mondo pianse la sua dipartita, in debito col padre di Topolino per aver rivoluzionato le forme d’intrattenimento e di animazione. Ma certamente non se ne andava né il suo genio né il suo patrimonio. Nel dicembre 1963 esce l’ultimo Classico Disney supervisionato da Walt: La Spada nella Roccia.

Uno dei Classici Disney più importanti di sempre

Riprendendo il romanzo di T.H. White, La Spada nella Roccia porta sul grande schermo il riadattamento della mitologia celtica. Lo scrittore narrò nella collana Re in Eterno l’ascesa di Re Artù, utilizzando il mondo leggendario come metafora di una realtà che stava vivendo la seconda guerra mondiale. Datato infatti 1938, il romanzo, fu poi rieditato nel 1958.

La regia di Reitherman per il diciottesimo classico Disney saluta il suo fondatore con la perfetta miscela, essenza della Walt Disney Productions.

Da un lato un dramma di un mondo immaginario perfettamente comparabile alla realtà di tutti i giorni. D’altro canto il genio creativo dell’animazione disneyana, sempre più indiscussa forma per l’intrattenimento e il ritmo coinvolgente.

Dopo il fallimento delle numerose e costose favole contornate da principi poco caratterizzati, lo studio Disney aveva certo imparato qualcosa. Nonostante tecniche di inchiostro più veloci e più economiche, come già sperimentato nel successo de La Carica dei Cento e Uno, l’intrattenimento prendeva sempre più piede.

La Spada nella Roccia targata Disney è infatti una storia leggera, ricca di molteplici gag grazie a personaggi caricaturali. Nonostante questa netta modifica col romanzo originale, il messaggio resta perfettamente intatto.

Crescere e credere in se stessi, dall’essere il relegato Semola sin a diventare l’immortale Re Artù.

La magia che un’ultima volta saluta Disney

La Spada nella Roccia può contare di molteplici personaggi interessanti e divertenti. Primo su tutti il protagonista Artù. Esempio lampante di come Disney e la sua animazione intendessero la crescita infantile e adolescenziale. Credere in qualcosa che vada oltre, fino a realizzare ciò che è straordinario. Semola non è altro che un bambino con le necessità della sua età: divertirsi, sognare, realizzarsi e crescere all’improvviso.

Lo ostacolano Sir Ettore e Sir Caio, il primo antropomorfizzazione dell’ignoranza compulsiva. Incapace di analizzare con raziocinio dinanzi a qualsiasi cosa sia etichettata come diversa. Il secondo invece, dimostrazione della forza fisica a discapito di un’adeguata acutezza mentale. Personaggio che si ritrova a risolvere ogni minimo conflitto con modi rustici e assai poco efficaci.

Ad aiutare lo smarrito Artù ci penseranno Mago Merlino e Anacleto, che attraverso un incantesimo e l’altro porteranno alla luce del fanciullo e del pubblico piccole perle. Molto simpatiche, infatti, sono tutte le rivelazioni che fa Merlino le quali ai giorni d’oggi sembrano banali, come il fatto che la terra sia tonda e non piatta, ma che trovano contrasti e paure ai tempi dell’ambientazione del film.

La stessa antagonista, Maga Magò viene molto ridimensionata, a differenza delle perfidi originali villain che troviamo nei romanzi. Eppure il duello magico è rappresentato con originalità e ironia, diventando una delle scene più iconiche nel mondo della magia e dell’animazione.

La Spada nella Roccia incarna tutto ciò che era quel genio di Walt Disney. Quel magico coraggio che permette a un nulla di diventare qualcosa, attraverso colori, musiche e caratterizzazioni che hanno indubbiamente, per sempre, cambiato e arricchito il mondo del cinema.