Malta: 120 ragazzi italiani bloccati in quarantena
120 studenti italiani sono bloccati in quarantena a Malta, in attesa di poter effettuare il tampone. I soggetti sono confinati in un Covid Hotel, per evitare la diffusione della variante Delta
A Malta, 120 ragazzi sono bloccati in quarantena in un Covid Hotel. La maggior parte di loro sono giovani studenti minorenni, che si erano recati nell’ arcipelago posto al centro del Mar Mediterraneo per motivi di studio. Stando a quanto riportato di recente, nella maggior parte dei casi, gli interessati tenuti in isolamento presentano leggeri sintomi, altri ancora nemmeno quelli. Tuttavia, la situazione deve essere necessariamente tenuta sotto controllo, per evitare di diffondere ulteriormente la variante Delta.
L’allarme è stato lanciato immediatamente dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19. In seguito a ciò, l’ambasciata italiana, guidata dall’ambasciatore Fabrizio Romano, è intervenuta nella notte tra venerdì e sabato. Grazie alla collaborazione dell’agenzia Malta Tourism, è stato messo in piedi un servizio di pullman, utile per radunare in un unico punto la maggior parte dei soggetti risultati positivi, sistemandoli in un albergo a 4 stelle di St.Julians, il Marina Hotel Corinthia Beach Resort, trasformato in via del tutto eccezionale in Covid Hotel. Nonostante la spiacevole situazione, le famiglie dei ragazzi non dovranno preoccuparsi della questione economica. Infatti, è stato già confermato che le spese sono state coperte dalle assicurazioni di viaggio, che erano già annoverate nei pacchetti della vacanza-studio.
“Al momento, la maggior parte degli studenti e degli altri giovani positivi si trova in un Covid hotel dedicato. Vi sono altri casi e contatti di individui positivi a noi noti in quarantena in altre strutture ricettive. Al momento, complessivamente, stiamo parlando di circa 120 individui“- ha dichiarato l’ambasciata italiana. Continua aggiungendo: “Fermo restando che le persone in isolamento, sia i positivi sia chi ha avuto contatti con le precedenti due categorie, sono affidati alle cure del personale e delle strutture sanitarie qui esistenti“.
La Farnesina (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) ha poi aggiunto che “sono stati svolti passi di sensibilizzazione presso le competenti autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni”.
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