21 Aprile 2021 - 12:33

Super League, Agnelli alza bandiera bianca: “Non si può fare un torneo a sei squadre”

Agnelli, Juventus, Superlega

Dopo il naufragio della Super Lega, durata appena 48 ore, Andrea Agnelli può lasciare anche la presidenza della Juventus

Con l’ormai ufficialità del naufragio del progetto Super League, resta un grosso punto interrogativo sul futuro di Andrea Agnelli e della Juventus.

Intervenuto a Reuters, il presidente bianconero ha ufficialmente alzato bandiera bianca. Rispondendo ad una domanda sulla fattibilità del progetto senza le squadri inglesi ha risposto: “A essere onesti e franchi, dico di no, è evidente che non si può fare. Resto convinto della bontà del progetto, ma non si può fare un torneo a sei squadre“.

Nella lunga intervista, Agnelli, ha rivelato che molte squadre avrebbero fatto richiesta per entrare a far parte della Super League: “Non ho intenzione di dire quanti mi hanno chiesto di unirsi a noi in 24 ore, forse hanno mentito ma un certo numero di squadre voleva entrare“.

Spazio anche al suo rapporto con il Presidente della Uefa Ceferin: “Le relazioni cambiano nel tempo…Non credo che il nostro settore sia particolarmente sincero o affidabile in generale“.

Cosa succede adesso?

Da portabandiera di una possibile rivoluzione alla debacle assoluta in appena 48 ore. Agnelli è finito al centro di una “shit storm” ampiamente pronosticabile. Il presidente della Juventus si è ritrovato ad essere il nemico pubblico numero uno di tutta Europa, una pressione che lo ha costretto ad un retro-front che di sicuro avrà ripercussioni sulla sua carriera nel mondo del calcio.

Nell’attesa che la Uefa si esprima contro le società “ribelli”, c’è già chi in casa Juventus pensa alla sua sostituzione alla guida del club. I rapporti con gli altri presidenti di Serie A sono ai minimi storici e il club bianconero dovrà prendere decisioni importanti nelle prossime ore.

Una brutta figura internazionale che, aggiunta ai bilanci disastrosi del club, porteranno la famiglia Agnelli ad un cambio di rotta guidato da John Elkann, che non ha mai nascosto la sua insoddisfazione sulla deriva presa dal club.

Secondo alcune indiscrezioni, il profilo su cui cadrebbe la scelta è quello di Alessandro Nasi, stimatissimo manager di alto livello e cugino dell’attuale presidente. Con Agnelli destituito cadrebbero Pirlo e, con ogni probabilità, Pavel Nedved, fidatissimo braccio destro di Andrea.

Per ora rimaniamo sul campo delle ipotesi, solo il tempo ci dirà cosa accadrà alla guida del club bianconero ma una cosa è certa: una rivoluzione ci sarà, ma non quella auspicata da Andrea Agnelli.