7° Arte: #9 Casablanca – Mentre il tempo passa

Per la rubrica sulla Settima Arte: Casablanca, del 1942. Cult intramontabile su una storia d’amore: amore verso un’altra persona, verso se stessi, verso la propria patria

“Play it, Sam. Play As Time Goes By”
“Suonala, Sam. Suona Mentre il tempo passa“. È una canzone dolce e nostalgica, dalle note frizzanti che riecheggiano l’inafferabile e l’ineffabile. È la canzone che richiama un vecchio amore, di quelli che non tramontano mai. Proprio come l’amore della storia del cinema per Casablanca.

Serendipità e libertà

“Casablanca, dopotutto, è un bel posto dove morire”. Ed effettivamente lo è. Casablanca si trova nel Messico, in terreno considerato francese non occupato, durante gli eventi della seconda guerra mondiale, nel 1941 precisamente. L’ultimo step prima di raggiungere la neutralità del Portogallo, luogo verso cui si dirigono i sogni di libertà destinati e destinanti all’America. Step di rifugiati, neutrali, nemici del filonazismo tedesco. Una città che prospera in un mercato in continua evoluzione, una città che vedrà ospitare una moltitudine di personaggi che comporanno la storia di Casablanca. Quel posto dove, nonostante tutto, morire è bello. È bello perché Casablanca è una serendipità. Lo è per Rick Blaine che gestisce il bar più cool della zona: il Rick’s Cafè Americain. Richiamo all’America per le origini del personaggio e per il sogno di libertà di tutti gli altri passanti di Casablanca. Infatti, se per Rick la guerra è solo un’occasione della vita in cui schierarsi neutrale, per gli altri è paura. Della morte, dell’ombra hitleriana, della propria libertà spegnersi. A Casablanca non c’è spazio per i sogni, ma la città si trasforma in una grande partita di Monopoli, dove la gente contratta, ricatta, ruba, investe. L’obiettivo è per tutti lo stesso: sopravvivere. Ma allo stesso tempo vivere per procurarsi un visto che possa consentire di approdare in Portogallo, per poi sbarcare nella tanto desiderata America.

“Se ami qualcuno, lascialo libero”

Non è forse la libertà il desiderio migliore che si possa desiderare per coloro che amiamo? Lo diventerà persino per Rick Blaine, protagonista di Casablanca. L’amore rifiorirà in lui, attraverso le note di un devoto pianista e le manovre di dominio del terzo Reich. Ma un tipo di amore che assorbe i clichè narrativi e li spalanca allo spettatore. Quel tipo di amore che va al di là del possesso e di se stessi. Quel tipo di amore che non muore mai, come Casablanca, un film immortale nel suo essere cult e fonte d’ispirazione per ogni storia d’amore si voglia rappresentare sul grande schermo. Casablanca stravolge le regole delle favole e delle fiabe e pone il concetto di amore all’interno del conflitto bellico.
“Che sciocco innamorarsi durante una guerra… Non È forse il momento migliore invece?”
Così Rick descrive il suo amore con Isla Lund, una donna contesa con Victor Laszlo (suo marito), leader della resistenza cecoslovacca al quale i tedeschi tenderanno continuamente trappole per metterlo dietro le sbarre. Una situazione, quella di Victor, che permetterebbe ad ogni folle innamorato di servirsene per realizzare i propri scopi. Rick lo farà, ma in un modo del tutto sorprendente. Arricchendo un finale con continui colpi di scena, rendendo Casablanca un film da vedere per chiunque abbia amato al di là della follia e della ragione. La seconda guerra mondiale è un contesto fondamentale nella storia del cinema degli anni ’40. Eppure Casablanca riesce a portare una storia d’amore che supera le semplici concezioni del sentimento, regalandoci un esempio d’amore per il cinema. Un mondo tormentato dalla guerra che anziché affogare i sogni e i sentimenti li alimenta. Questo grazie al cinema, capace ancora una volta di fondere sogno e realtà attraverso la mistica ineluttabilità della vita: l’amore.

“Mentre il tempo passa”

Casablanca è un cult cinematografico mentre il tempo passa. Proprio come la sua canzone che di continuo accompagna le emozioni dei suoi spettacolari personaggi, tutti recitati alla perfezione. Quel tempo che passa ma quell’amore che non muore mai. Proprio come Casablanca, un bel posto dove morire, e per questo immortale. Un’amore che supera la nebbia del mero possesso, ponendosi come un sentimento capace del sacrificio e del coraggio. Casablanca è stato candidato a 8 categorie agli Oscar del 1944, riuscendo a vincere 3 premi, tra cui quello come Miglior Film. Nonostante siano passati più di settanta anni da questo film in bianco e nero, l’amore è quel qualcosa che ci cambia la vita mentre il tempo passa. E diventa immortale. Come Casablanca.
Redazione ZON

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