Zerottonove
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Steve Jobs era il comunicatore più affascinante del mondo: nessuno gli somigliava. Ogni sua presentazione elettrizzava ogni minima parte del corpo e c’era gente e fan che facevano la fila pur di assicurarsi il posto migliore ad uno dei suoi interventi.
Jobs era prima di tutto un precursore e come ogni precursore aveva delle idee da trasmettere. Come tutti i grandi attori, lui curava in modo maniacale le sue idee e le provava e riprovava fino a quando tutto non andava alla perfezione.“Siate un modello di qualità” disse una volta, “certa gente non è abituata a un ambiente a cui si pretende l’eccellenza”.
I comunicatori che maggiormente sanno ispirare le persone condividono queste abilità: sanno creare un’esperienza significativa attorno ad un’idea, che sia destinata per pochi o per un uso quotidiano e attorno ad essa creano una sinergia comune.Allo stesso modo Jobs non vendeva computer, ma strumenti per liberare il potenziale umano.
A questo punto è lecito domandarsi: cosa vende Zerottonove? E la risposta è la stessa che ho citato nelle precedenti righe: strumenti per liberare idee.
Perché è proprio qui che Zerottonove s’ispira a Jobs. Riesce a raccogliere le idee e le valorizza al servizio dell’informazione.
I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo.
Zerottonove nasce come associazione culturale ed è una testata giornalistica registrata al tribunale di Salerno, con una redazione che conta più di 80 collaboratori che, attraverso la comunicazione, l’informazione e il progetto di web tv, ha l’obiettivo di offrire un prodotto fortemente innovativo nel panorama dell’informazione salernitana.
Diceva Gregory Berns: una persona può avere l’idea più sensazionale al mondo, la più nuova e originale, ma se non riesce a convincere abbastanza gente, tutto questo non ha alcuna importanza. Il nostro è stato un processo lungo, faticoso, ma soddisfacente. Passo dopo passo, colloquio dopo colloquio abbiamo ricercato e fatto nostro ciò che società e mondo del lavoro si ostinano a respingere con forza: le idee innovatrici delle nuove generazioni. Con queste ci siamo armati di nuove tendenze e abbiamo gestito un nuovo modo di comunicare, un nuovo modo di fare notizia, sfruttando una presenza capillare e costante sul territorio e su tutti i principali social networks.
L’entusiasmo, la competenza, la passione e l’innovazione, sono gli ingredienti di un progetto entusiasmante, dove la valorizzazione di questi giovani talenti è la fase finale di un processo di crescita comune. Una sfida in cui Zerottonove non poteva tirarsi indietro. Una sfida che oggi possiamo orgogliosamente dire di aver vinto.
La crisi c’è un po’ dovunque, ma non può e non deve essere uno scudo dietro il quale nascondersi, rimanendo nell’immobilismo più totale. Non permetteremo mai che la forza delle nostre idee muoia sotto i colpi di una recessione che ha incenerito una generazione rendendola orfana di qualsiasi prospettiva. Noi a queste mancate prospettive cerchiamo di dare una forma e soprattutto una professionalità. In futuro, le risposte che ogni Paese saprà dare ai suoi problemi, il valore che saprà attribuire ai suoi giovani talenti farà la differenza tra il successo e la sconfitta. E in questo siamo i promotori. Già i promotori, proprio come Jobs. Ecco cosa vende Zerottonove