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Agenti a scuola contro il bullismo e il cyberbullismo

La Polizia Locale, nello specifico Polizia Giudiziaria del Comune di Sassuolo, e la Scuola Superiore I.S.S. Elsa Morante hanno avviato un interessante e utile progetto di formazione e prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo. La docente, referente per l’istituto per i temi di bullismo e conflittualità, Maria Rosa Ciccone spiega l’obiettivo dell’iniziativa:
L’obiettivo finale dell’iniziativa è proprio quello di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze verso i rischi legati al bullismo e cyberbullismo. Oggi più che mai i fenomeni sempre più diffusi del disagio giovanile richiedono un sistema educativo proattivo che guardi allo studente e alla necessità che la classe e la scuola siano luoghi di assunzione di responsabilità delle esigenze e dei bisogni dell’altro. La scuola deve essere comunità educante. Il senso di comunità si riferisce alla percezione di vivere in un’organizzazione sociale i cui membri si conoscono, si preoccupano e si aiutano l’un l’altro, alla cui costruzione contribuiscono attivamente e a cui sentono di appartenere”.

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Contro il bullismo e il cyberbullismo, le parole dell’ispettrice Ricci

A intervenire anche l’ispettrice Ricci, che riflette sulle conseguenze del bullismo e del cyberbullismo e sulla necessità che i giovani siano educati ai contenuti online. Ecco quanto ha affermato:
Occorre avere consapevolezza che ogni volta che si pubblica un contenuto, di esso ne rimane traccia per un tempo indefinito, anche quando crediamo di averlo cancellato. Qualsiasi immagine divulgata senza consenso rappresenta un reato. Il bullismo coinvolge comportamenti aggressivi, intimidatori o violenti ripetuti fisicamente o verbalmente in contesti fisici come la scuola o luoghi pubblici. Mentre il bullismo avviene principalmente in contesti fisici, il cyberbullismo si verifica online e può essere più pervasivo, poiché raggiunge un pubblico più ampio e i suoi effetti sono duraturi e difficili da affrontare. Quello che apparentemente può sembrare uno scherzo può invece causare conseguenze gravi e complesse: le vittime potrebbero trovarsi ad affrontare pesanti ripercussioni psicologiche, talvolta persino rischiando il suicidio”.

Prima pensa, poi Posta” questo è il motto degli agenti. Almeno per il momento è di una cinquantina il numero di ragazzi coinvolti in questo progetto. Tuttavia, non si esclude la possibilità che possano succedersi delle repliche, visto e considerato il successo dell’iniziativa.

Fonte: Modena Today

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La redazione di Zon.it ti suggerisce di leggere anche: BigMama e il bullismo: “Presa di mira fin da piccola per il mio aspetto”

Pasquale Capasso

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