Attualità

Allarme Granchio Blu, Zaia: “Spacca tutto e fa disastri”

Il granchio blu o granchio reale è un crostaceo decapode della famiglia dei Portunidi. Specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano, negli ultimi anni si sta diffondendo anche nel continente europeo. La specie è originaria della sponda occidentale dell’oceano Atlantico, dove vive lungo le coste dell’intero continente americano, dalla Nuova Scozia all’Argentina, spingendosi anche lungo i corsi dei fiumi, poiché è in grado di tollerare salinità inferiori al tre per mille. Tramite l’acqua incamerata per zavorrare le navi, la specie è stata accidentalmente introdotta in numerose altre parti del mondo (Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero, Mediterraneo, Mar Giallo).

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Allarme Granchio blu in Veneto

Nella conferenza stampa svoltasi a Venezia il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha fatto portare nella sede della Giunta regionale due esemplari, un maschio e una femmina. Sono stati mostrati ai giornalisti per dimostrare “che questo animale spacca tutto e fa disastri”. Da inizio anno in Veneto ne sono state raccolte 326 tonnellate; ad agosto, 84 tonnellate a Scardovari (Rovigo) e 29 a Pila.

“Abbiamo stanziato – ha detto Zaia – come Regione 80 mila euro per i primi studi, dal governo c’è un buono stanziamento di 3 milioni. Abbiamo dichiarato lo stato di calamità il 24 luglio e chiesto lo stato emergenza nazionale. Da domani partirà un progetto di posa di 300 nasse da parte di Arpav e Veneto Agricoltura, per monitorare la diffusione e la distribuzione della popolazione”.

Come è arrivato il granchio blu

“Il granchio blu ha 10 zampe ed è originario delle coste occidentali dell’Atlantico, dal Canada all’Argentina – ha spiegato la biologa Franca Baldessin -. È arrivato qui attraverso l’acqua di stiva delle navi, quell’acqua che si raccoglie per equilibrare la nave. Il suo habitat preferito è la zona sabbiosa e fangosa, come la laguna. Il maschio è tutto blu mentre la femmina presenta del rosso sulle chele ed è leggermente più piccola: il periodo dell’accoppiamento è fine estate e una sola femmina può produrre 8 milioni di uova”.

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Rita Milione

Classe '99 da Cava de' Tirreni. Laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno con tesi in Diritto Parlamentare. Appassionata di social media, politica e giornalismo.

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