Attualità

“Antropocene”: di cosa si tratta?

Con “Antropocene” si indica un termine proposto per designare l’attuale epoca geologica, nella quale l’essere umano con le sue attività è riuscito con modifiche territoriali, strutturali e climatiche ad incidere su processi geologici. Riguardo alla definizione scientifica di Antropocene, alcuni hanno suggerito di non rimanere intrappolati in definizioni specifiche delle proprie discipline ma di guardare oltre, considerando i cambiamenti nel sistema Terra per intero.

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Il termine deriva dalle parole in greco antropos e kainos, che significano rispettivamente essere umano e recente, e almeno inizialmente non sostituiva il termine corrente usato per l’epoca geologica attuale, Olocene, ma serviva semplicemente ad indicare l’impatto che l’Homo sapiens ha sull’equilibrio del pianeta. Recentemente le organizzazioni internazionali dei geologi stanno considerando l’adozione del termine per indicare appunto una nuova epoca geologica e stanno stabilendo da dove cronologicamente farla iniziare in base a precise considerazioni stratigrafiche.

Il dibattito

“Si potrebbe dire che l’Antropocene sia iniziato alla fine del XVIII secolo, quando l’analisi dell’aria intrappolata nel ghiaccio polare mostrò l’inizio di crescenti concentrazioni globali di anidride carbonica e metano”, spiegano gli scienziati.

Gli esperti dibattono animatamente sulla necessità di introdurre in modo formale o meno questa nuova epoca geologica. L’Antropocene, in pratica, sarebbe la terza epoca geologica del Quaternario (a sua volta terzo periodo del Cenozoico) dopo Pleistocene e Olocene. Quest’ultimo iniziò circa 11.700 anni fa con la fine dell’ultima era glaciale ed è, come specificato, ancora in corso. Dovrebbe essere fissata precisamente nel 1952. Questa data è stata scelta da un team di esperti, poiché in quell’anno divenne rilevabile il plutoni.

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Oltre al materiale radioattivo, il fango del lago mostra anche la traccia del consumo dei combustibili fossili, volano dell’attuale crisi climatica catalizzata dalle emissioni di CO2 e altri gas climalteranti, e quella dei fertilizzanti. Nonostante siano segnali chiari ed evidenti dell’impatto umano sulla Terra, secondo molti scienziati questo “marcatore” del lago Crawford è considerato un po’ troppo debole, come elemento per determinare il passaggio da un’epoca geologica all’altra. Del resto l’impatto dell’uomo è profondo, su più livelli e globale, come evidenziano le molteplici conseguenze del riscaldamento globale.

Rita Milione

Classe '99 da Cava de' Tirreni. Laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno con tesi in Diritto Parlamentare. Appassionata di social media, politica e giornalismo.

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