E’ stato ucciso, a Kiev, il giornalista russo 41enne Arkady Babchenko. Il reporter si era trasferito in Ucraina dopo aver ricevuto minacce di morte
Aggiornamento ore 16.30
Arkady Babchenko, il giornalista russo considerato fino a qualche ora fa vittima di un assassinio a Kiev, è vivo ed è apparso in una conferenza stampa con il capo dei servizi di sicurezza ucraini a Kiev.
La sua morte è stata una messa in scena organizzata per smascherare gli agenti russi. “Chiedo scusa a tutti, e a mia moglie, per l’inferno che ha dovuto sostenere ma non c’era altra alternativa: ringrazio i servizi ucraini per avermi salvato la vita” ha dichiarato il giornalista durante la conferenza stampa.
E’ stato trovato ferito dalla moglie, all’ingresso del suo condominio a
Kiev,
Arkady Babchenko, il giornalista 41enne russo che si era trasferito in Ucraina dopo aver ricevuto
minacce di morte. A ferirlo alla schiena sono stati una serie di
colpi di arma da fuoco che sono diventati
mortali nel tragitto in ambulanza verso l’ospedale.
Arkady Babchenko era un
giornalista,
oppositore del Cremlino, che aveva criticato le politiche di Mosca in Siria. Il capo della polizia di
Kiev,
Andriy Kryshchenko, sospetta che il motivo dell’uccisione del giornalista sia proprio la sua
attività professionale ma, per il momento, questa ipotesi non può ancora essere confermata. Le indagini continuano.