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Bullismo, Virginio Simonelli: “Scrivere mi ha aiutato a metabolizzare”

Virginio Simonelli, ex vincitore di Amici, svela a Vanity Fair la sua esperienza col bullismo: “Vittima della cattiveria dei miei compagni”

Mi schernivano. Ero gracile, piccolo. Non avevo il fisico aitante che, forse, avrei dovuto avere”, racconta Virginio Simonelli a Vanity Fair.

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Il vincitore di Amici 2011, autore di successi per Laura Pausini e non solo, deve alla musica il merito di avergli salvato la vita: “La prima canzone l’ho scritta a tredici anni, dopo episodi di quello che, oggi, sarebbe chiamato bullismo. Quando sei piccolino, molto magrolino, sei gracile e hai una sensibilità spiccata, perché più aperto nei confronti del mondo, la sensibilità ti rende vulnerabile. Mi sono trovato vittima dello scherno di altri ragazzi e ho potuto superare tutto questo solo grazie alla musica, perché la musica mi ha permesso di parlarne, di vincere la timidezza.”

“La musica è stata la mia valvola di sfogo”

Il bullismo per lui è esploso già alle scuole medie. Era il principio dell’adolescenza, quel momento in cui non si è ancora strutturati. Virginio ripercorre quegli anni: “Ricordo, allora, una mia grande chiusura nei confronti del mondo esterno: non volevo aprirmi. La musica è stata la mia sola valvola di sfogo. Più avanti, duranti il liceo, ho avuto attorno a me persone attente: un insegnante di italiano con cui parlavo spesso“.

A distanza di anni, il cantante ha sentito il bisogno di riaprire un capitolo doloroso. “La consapevolezza e la capacità di parlarne è arrivata, soprattutto, con il grande successo. Mi sono sentito molto grato, racconta. Poi aggiunge: “Per me, musica ha sempre significato essere forti insieme. Condividere quest’esperienza personale, raccontata anche nelle mie canzoni, mi ha permesso di dare un seguito ideale a questa mia visione. E, credo, abbia aiutato altri.

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L’artista conclude: “C’è molto pudore rispetto al bullismo. Dire che c’è un problema pare significhi mostrare il fianco, ma io credo sia il contrario. Dire che c’è un problema significa cercare una soluzione che possa cambiare le cose“.

Luciachiara Faiella

26 anni. Laureata in Filologia Moderna. Impegnata nel progetto CyberZone in collaborazione con Amesci che informa sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Mi piacciono la cronaca rosa, i programmi leggeri, la musica cantautorale, le spiagge a settembre, i romanzi che non ti lasciano tregua, le serie tv che incollano allo schermo, le persone curiose, i cinema di periferia, la comunicazione sotto ogni aspetto.

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