Musica

Claudio Baglioni: “Il cuore è il nostro unico e vero strumento”

Sullo sfondo dei sessant’anni anni di una carriera straordinaria, Claudio Baglioni ha portato in scena “aTUTTOCUORE”, un’opera show spettacolare e affascinante che ha incantato il pubblico del PalaSele fin dalle prime note.

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Il concerto è iniziato con un boato fragoroso quando Baglioni è salito sul palco, accompagnato dalle coinvolgenti melodie di “E tu come stai“. “È bello ritornare nei posti in cui siamo stati perchè ogni volta è diverso. Il primo strumento che troviamo, quello che forse è più importante delle batterie, delle chitarre, degli archi e dei fiati, è proprio il nostro unico e vero strumento, quello che possediamo tutti noi che si chiama cuore. E adesso facciamolo battere ‘atuttocuore'”, ha sottolineato l’artista condividendo con il suo pubblico l’importanza del connubio tra musica ed emozione.

Il cuore umano, la percussione essenziale per la vita stessa, è stato il fulcro dell’opera show firmata da Giuliano Peparini. Un viaggio attraverso sessant’anni di storia musicale, iniziato nel lontano 1964 quando il tredicenne Baglioni fece il suo debutto a Centocelle, cantando “Ogni volta” di Paul Anka.

Una ricca scaletta di 38 successi senza tempo, brani che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura italiana e che continuano a suscitare emozioni di generazione in generazione. Le coreografie, i 550 costumi originali, i movimenti scenici, l’energia dei performer e le proiezioni tridimensionali hanno creato uno spettacolo visivamente straordinario. Baglioni ha scelto di dire addio alle grandi arene indoor con un’opera show che va oltre la musica.

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Il culmine dell’emozione è stato toccato con l’esecuzione del brano “Questo piccolo grande amore”, avvolto dalle luci dei telefonini del pubblico. In quell’istante unico, si è reso omaggio alla maestria di Claudio Baglioni nel creare un’atmosfera unica capace di toccare il cuore di chiunque.

Il concerto è giunto al suo epilogo con il potente messaggio di Baglioni: “La vita è adesso”. Queste parole, tratte da uno dei suoi brani più iconici, hanno concluso la prima delle tre serate che vedranno Claudio Baglioni abbracciare per l’ultima volta il PalaSele di Eboli.

Lucia Romaniello

Intuitiva, tenace, energica e sincera. Ho conseguito la laurea in "Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo" presso l'Università degli Studi di Salerno e sono una giornalista pubblicista. Amo profondamente la musica perché, come direbbe un grande Maestro, ci insegna la cosa più importante: ascoltare.

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