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Il provvedimento del Governo Draghi per contrastare il caro carburante in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina mira a non intaccare il bilancio, bensì ad erodere del 10% degli extraprofitti delle compagnie energetiche, applicando uno sconto di 25 centesimi sulla carburante per automezzi da autotrazione. A differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico. Tassiamo una parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà” ha spiegato in conferenza stampa il premier Mario Draghi.
A partire da oggi il provvedimento verrà pubblicato in gazzetta, ma dovrebbe entrare in vigore da domani 22 marzo, salvo interventi da parte della Ragioneria dello Stato, eventuali interventi di tecnici e ministri che lavorano al tavolo prima di arrivare alla firma del Capo dello Stato.
“La riduzione pari a 0,25 centesimi al litro su benzina e diesel per il carburante da autotrazione avrà validità di 30 giorni a partire dall’entrata in vigore del provvedimento stesso. Intanto le parti in causa, quali le società energetiche minacciano proteste poiché il carburante già immagazzinato e pagato con le vecchie accise subirebbe una notevole svalutazione con l’applicazione della riduzione. Confindustria vocifera in una nota invece un problema di “incostituzionalità” sul provvedimento.
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