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Il 1 agosto 2018 l’inizio dell’epidemia di Ebola in Congo, che ad oggi ha fatto registrare quasi 2700 casi con 1803 decessi, come ricordato dal direttore dell’ufficio africano Oms Matshidiso Moeti. A riaccendere l’attenzione in questi giorni è stato il decesso del secondo paziente affetto dalla malattia nella città di Goma, un 40enne della provincia di Ituri arrivato in ospedale quando l’ebola era già in fase troppo avanzata.
La settimana scorsa è stato dichiarato lo stato di Emergenza Internazionale di Salute Pubblica e a preoccupare è in particolare l’alta densità di popolazione della città congolese di Goma, oltre alla vicinanza al confine con il Ruanda. Per questo la decisione di chiudere i confini per arginare l’emergenza. A renderlo noto è stato un funzionario ruandese.
A sottolineare l’importanza di trovare una soluzione urgente per contenere l’epidemia è Medici Senza Frontiere, che indica come primo step da seguire l’estensione dell’accesso alla vaccinazione a tutta la popolazione a rischio. Nonostante siano già state vaccinate oltre 170mila persone tra i contatti dei pazienti confermati e gli operatori sanitari in prima linea, è necessario ampliare maggiormente questa pratica per cercare di contenere il fenomeno.
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