Politica

Elezioni USA 2020: si rischia di arrivare a Gennaio senza presidente

Elezioni USA 2020 americane

immagine da pixabay

Le Elezioni USA del 2020 potrebbero essere ricordate come quelle in cui il senso d’irresponsabilità è prevalso. E l’unica a pagare è l’America

It ain’t over ‘till it’s over“, per dirla alla americana. Che è un po’ quello che staranno pensando tutti gli abitanti degli Stati Uniti ora, con il marasma che sta accadendo. Ufficialmente, le Elezioni USA 2020 hanno decretato ufficialmente il vincitore. Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti. O forse no? Qui sopraggiunge il problema vero del voto e il vero motivo delle discussioni accesissime che stanno infervorando l’ambiente. Donald Trump non si arrende, non vuole cedere per nessun motivo il suo “scettro”.

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Detto di un modus operandi che ricorda molto il modo di fare delle dittature (tra cui, paradosso, vi è proprio la Cina tanto odiata), a stupire è un altro fattore. La maturità del presidente degli Stati Uniti lascia a dir poco a desiderare, anche di fronte a prove schiaccianti. Di fatti, i conteggi dei voti per le Elezioni USA 2020 negli Stati che finora erano stati dati per incerti vedono un confronto aspro tra Biden e Trump. Quest’ultimo, tuttavia, sta perdendo in ben quattro Stati. Al candidato democratico, teoricamente, basterebbe già solo ottenere il Nevada per proclamarsi nuovo presidente degli Stati Uniti. E allora qual è il problema?

Il problema è tutto da attribuire a Donald Trump. Quest’ultimo non ha ancora maturato la sconfitta, probabilmente non abituato a perdere e ancora incredulo (in maniera molto falsa) che gli americani gli abbiano voltato le spalle dopo la disastrosa gestione della pandemia. Tutto dipende ancora da lui. Se concederà il tanto agognato “concession speech“, allora il passaggio sarà concluso. In caso contrario, si rischia di trascinare la contesa fino a Gennaio. Un comportamento inaccettabile da un (ex) presidente, che rischia di causare danni irreversibili.

La pandemia non aspetta

L’infuriare della contesa tra Joe Biden e Donald Trump per le Elezioni USA 2020 ha oscurato, di fatto, quello che è il problema principale, con cui il nuovo presidente dovrà inevitabilmente fare i conti. Si tratta della pandemia. Dall’altro giorno, infatti, si sono superati i 100.000 casi giornalieri di contagio da Coronavirus. Numeri altamente devastanti, considerando già le vittime presenti sul suolo americano. Ecco perché il candidato repubblicano sta compiendo un vero e proprio scempio nei confronti del proprio Paese. Non solo la sua gestione nei confronti della pandemia, in regime di presidenza, è stata a dir poco disastrosa. Ora il repubblicano rischia addirittura di compromettere il clima politico. Il che è una visione tutt’altro che patriottica della politica.

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La verità è che ci ritroviamo davanti al classico uomo senza scrupoli, disposto a tutto pur di assetarsi di potere e di non mollare la propria posizione di privilegio. Qualcun altro di conoscenza italiana lo chiamerebbe “attaccamento alla poltrona“, ma qui siamo ben oltre. Siamo giunti al fatto di non saper ammettere la propria sconfitta (inequivocabile) alle Elezioni USA 2020 e di assumere atteggiamenti oltremodo pericolosi per lo Stato che tanto si ha a cuore. Questo evidenzia non solo un atteggiamento presuntuoso, oltremodo irritante e assolutamente inutile. Condanna anche un certo tipo di società (quale quella repubblicana) che nasconde dietro la falsa vicinanza col popolo il suo radicalismo più becero.

Il patriottismo tanto invocato da Donald Trump, che accusava Joe Biden di essere “filo-cinese”, si nota tutto qui. Nella totale indifferenza e nel rispetto pressoché assente che ha sia delle regole del sistema elettorale americano, sia di un Paese in ginocchio dal punto di vista della salute. Vuole aiutare il Paese di cui è stato presidente fino a pochi giorni fa, ma in realtà lo sta solamente affossando ulteriormente. Se un presidente non è in grado di mettere da parte il proprio ego per aiutare la propria nazione, non è degno di forgiarsi di tale appellativo.

Antonio Jr. Orrico

Studente al terzo anno di Scienze della Comunicazione, con una passione innata per il giornalismo, per la scrittura, per la lettura e per la musica.

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