Le energie rinnovabili negli ultimi anni sono sempre più oggetto di studio. A causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento che spesso rende invivibili grandi città, molte nazioni stanno portando avanti importanti investimenti per cercare di contenere il pericoloso fenomeno. Spesso, però, le scoperte avvengono anche con un pizzico di fortuna.
È proprio quello che è successo, ad esempio, presso il Centro di Micro-Bio Robotica (Cmbr) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Pontedera (Pisa). Qui, infatti, un gruppo di ricercatori guidati da Barbara Mazzolai e Fabian Meder, hanno scoperto come le foglie di una pianta, se urtate, sono in grado di generare energia elettrica pari a 150 Volt, sufficienti ad accendere 100 lampadine a led.
Gli stessi scienziati hanno creato un albero ibrido, un Nerium Oleander (Oleandro). Si tratta di una pianta con foglie artificiali che, sfruttando l’energia del vento, vanno ad urtare quelle naturali producendo energia elettrica. Il processo prende il nome di elettrificazione a contatto. Le cariche elettriche passano dall’esterno della foglia fino all’interno della pianta e da qui trasmesse lungo tutta la struttura. Tramite lo stelo, poi, è possibile accedere a questa fonte naturale di energia.
Le applicazione di questa “pianta-lampada“, la cui scoperta è stata pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, potrebbero portare alla creazione di intere foreste di energie accessibili a tutti.
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