Il progetto “In the name of Michelangelo”, che aveva l’obiettivo di restaurare il dipinto realizzato dal Vasari per la sua tomba, si è concluso.
L’opera, gravemente danneggiata dopo l’alluvione del 1966, ha conosciuto un nuovo splendore grazie al contributo di tutti i paesi del mondo, primi fra tutti Stati Uniti.
Adesso, nella Basilica di Santa Croce a Firenze, è possibile ammirare questo dipinto che, nelle fasi di restauro, ha svelato dei particolari soprendenti.
Nella scena di Cristo che ascende al Calvario e incontra la Veronica è possibile osservare, camuffato da Nicodemo, il volto inconfondibile dell’artista deceduto, per il quale Vasari nutriva grande stima ed affetto.
Poco più distante il suo busto, realizzato da Daniele Volterra, che si ispirò alla sua maschera mortuaria per eseguirlo.
Un altro omaggio al Maestro è stato riprendere le fattezze della Sibilla Libica, presente nella Cappella Sistina, per il volto di una delle pie donne.
Vi è, infine, l’effige di Rosso Fiorentino nel ruolo di Giuseppe D’Arimatea.
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