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I ricercatori australiani della Monash University di Melbourne, in collaborazione con il Doherty Institute, sono al lavoro per testare l’Ivermectin.
Il farmaco, utilizzato già per il trattamento di diverse patologie parassitarie causate da artropodi e nematodi (tra cui i pidocchi, la scabbia, la filariosi linfatica e l’oncocercosi o cecità fluviale), ucciderebbe il Covid-19 in 48 ore. Si tratta di un antiparassitario o antielmintico con proprietà antivirali, disponibile in tutto il mondo e riconosciuto dalla Fda, l’Agenzia del farmaco americana.
Inoltre, L’ivermectina appartiene alla famiglia delle avermectine, scoperta dagli scienziati Satoshi Ōmura e William Cecil Campbell. I due hanno ottenuto il premio Nobel per la Medicina nel 2015 proprio in virtù dell’efficacia delle avermectine.
“Abbiamo scoperto che anche una singola dose potrebbe eliminare tutto l’RNA virale entro 48 ore e che, inoltre, entro 24 ore vi è una riduzione davvero significativa“, hanno spiegato i responsabili dello studio ai microfoni dall’agenzia di stampa spagnola, Europa Press.
Tuttavia, i ricercatori hanno specificato: “Adesso dobbiamo determinare se la dose che può essere utilizzata nell’uomo sia efficace, questo è il passo successivo“. Infatti, è stato eseguito uno studio preclinico e in provetta; bisognerà, ora, condurre ricerche approfondite per testare l’efficacia del farmaco nel contrasto dell’infezione da Covid-19.
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