immagine da youtube, "Ministerio de cultura de Perù"
In Perù è stato scoperto un maestoso geoglifo, un disegno tracciato nella roccia di una collina che raffigura un animale. Quelle che vengono definite “Linee di Nazca“, ormai famose in tutto il mondo e motivo di vanto per le autorità peruviane, sono appunto dei reperti archeologici di grande importanza che fanno parte dei patrimoni dell’Unesco. Questa volta, a tornare a vedere la luce del sole è stato un gatto di 37 metri risalente ad oltre 2000 anni fa.
Grazie a dei lavori di manutenzione delle parco archeologico in Perù, che conserva oltre 800 geoglifi, il gatto non era stato rinvenuto nemmeno dagli studiosi più attenti. Per questo motivo, l’enorme felino disegnato nella roccia rischiava la corrosione. Si trovava infatti in una zona poco agibile, ricoperta di vegetazione e soggetta a fenomeni di erosione molto estesi. Analizzando i tratti stilistici che caratterizzano la raffigurazione come le orecchie a punta, gli occhi tondi e la lunga coda striata, gli studiosi ipotizzano risalga all’antica civiltà Paracas Tardio, tra il 200 e il 100 a.C. e, per questo, potrebbe essere più antica di tutte le altre raffigurazioni.
Gli 800 animali raffigurati, costituiti da oltre 13 mila linee complessive, sorgono su un altopiano che si estende per 80 km tra Nazca e di Palpa, a sud della capitale Lima. Tra gli altri animali, una scimmia, un’aquila, una balena, un ragno e una lucertola di 180 metri.
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